
Telefonia: Antitrust sanziona Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb per comportamenti illegittimi (foto Pixabay)
Telefonia: Antitrust sanziona Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb per pratiche scorrette
Alle quattro società multe per un totale di 1 milione di euro. Secondo l’Autorità gli operatori telefonici hanno attuato pratiche scorrette nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile
L’Antitrust ha sanzionato le società Vodafone S.p.A. per 400mila euro, Wind Tre S.p.A. per 300mila euro, Telecom S.p.A. per 200mila euro e Fastweb S.p.A. per 100mila euro, per comportamenti illegittimi dei quattro operatori telefonici – accertati nel corso delle istruttorie – nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile, anche nell’ipotesi di migrazione verso un altro operatore.
“In particolare – si legge in una nota dell’Autorità – sono emerse criticità nella gestione delle procedure interne delle cessazioni delle utenze, che hanno dato origine – a partire almeno da gennaio 2020 – a situazioni di fatturazioni post-recesso o, in caso di migrazione, di doppia fatturazione a carico dell’utente, a cui è stato richiesto illegittimamente di saldare le fatture sia del nuovo sia del precedente operatore”.
Secondo l’Autorità, “la illegittima prosecuzione della fatturazione – dopo la richiesta di cessazione del servizio – è riconducibile ad anomalie e a disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società, rispetto ai quali le stesse, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo”.
Le quattro compagnie telefoniche, quindi, sono state diffidate dal continuare ad attuare la pratica scorretta ed entro 90 giorni dovranno comunicare all’Autorità le iniziative adottate a tal fine.
Telefonia, UNC: doppia fatturazione e recesso problema irrisolto
Un’ottima notizia per l’Unione Nazionale Consumatori.
“Speriamo serva a qualcosa. Il problema della doppia fatturazione e del recesso sono ad oggi problemi irrisolti – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Non si capisce perché è facile attivare un contratto ma poi diventa un’impresa poterlo disdire. Andrebbe esteso ad ogni settore che per disdire un contratto deve poter essere usato lo stesso mezzo con cui si è attivato, ad esempio al telefono. Per la telefonia questo principio è previsto e disciplinato dall’articolo 1, comma 3 bis, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, ma purtroppo viene disatteso e i disguidi e le doppie fatturazioni imperano”.
“Non parliamo poi delle spese di recesso, che andrebbero del tutto abolite come è stato fatto per i mutui”, conclude Dona.
Codacons: sanzioni irrisorie
Secondo il Codacons le sanzioni inflitte dall’Antitrust a Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb “sono del tutto irrisorie e hanno come unica conseguenza quella di “fare il solletico” ai colossi della telefonia”.
“Da tempo il Codacons denuncia all’Antitrust le pratiche scorrette messe in campo dai gestori verso gli utenti che cambiano operatore e continuano a ricevere fatture per servizi non fruiti, oppure richieste di pagamento che arrivano per utenze cessate da tempo – spiega il presidente Gianluca Di Ascenzo – Pratiche che spingono i consumatori a pagare le fatture anche se illegittime, nel timore di subire ripercussioni e per evitare di incorrere in controversie legali, e che arricchiscono le tasche delle società telefoniche”.
“Il vero problema, tuttavia, è che l’entità irrisoria delle sanzioni applicabili all’Antitrust spinge le compagnie telefoniche ad inserire in bilancio le multe dell’Autorità come ordinario “rischio di impresa”, nella consapevolezza che le pratiche scorrette porteranno loro incassi superiori al valore delle sanzioni”, conclude Di Ascenzo.
Per Udicon e Adoc, bene intervento dell’Antitrust
“Ancora una volta l’Agcm si vede costretta a intervenire per ricordare al mercato prassi che dovrebbero essere scontate, come ad esempio il blocco della fatturazione quando il rapporto contrattuale finisce”, afferma in una nota il presidente nazionale di Udicon, Martina Donini.
“Non possiamo aspettare che le imprese vengano sanzionate per avere l’attuazione di giuste prassi nei confronti dei consumatori. Ci auguriamo che le aziende provvedano ad impostare i propri sistemi con migliori automatismi, che si attivano al cessare del rapporto contrattuale con il cliente finale. Disdire un contratto dovrebbe voler significare sempre e direttamente lo stop alla fatturazione. Tutti i consumatori che hanno dubbi sulle fatture post recesso possono rivolgersi alla nostra Associazione”, ha proseguito la presidente dell’Unione per la Difesa dei Consumatori.
“La sanzione di oggi deve suonare come un monito per il mercato: occorre avere cura del cliente non solo quando c’è da pagare. Bisogna garantire la piena trasparenza anche quando il rapporto contrattuale cessa, il tutto all’insegna della massima regolarità”, conclude Donini.
Anche Adoc ha accolto favorevolmente la notizia: “Bene la sanzione dell’Antitrust alle compagnie telefoniche – afferma Anna Rea, presidente nazionale dell’Adoc -. È da tempo che l’Adoc ha evidenziato le problematiche in questione e chiesto alle compagnie di intervenire per risolvere, una volta per tutte, i “disguidi tecnici” che accompagnano le migrazioni e che ricadono esclusivamente sui consumatori. Passare da un contratto all’altro è diventata una corsa a ostacoli, è ora di dire basta. Vigileremo affinché i consumatori che hanno pagato due volte ricevano i rimborsi che spettano loro di diritto”.
