Sarà sciopero nazionale dei taxi il prossimo giovedì 23 marzo. La protesta è stata indetta da diverse sigle sindacali, riunite a Roma: le auto bianche si fermeranno dalle 8 alle 22 mentre saranno garantiti i servizi sociali e il trasporto di malati, anziani e disabili. “Ancora una volta siamo stati umiliati. Il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del parlamento”, dicono Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, che hanno indetto lo sciopero con Uti, Unica Cgil e Unimpresa.


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taxi“Il governo non può tenere la pistola puntata sulla nostra testa con il ‘ddl concorrenza’ e chiederci di sederci al tavolo per i decreti attuativi” ha detto Valter Drovetto, vicesegretario Ugl Taxi. Per l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di una protesta evidentemente legale ma ritenuta “incomprensibile”. Il perché lo spiega il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: “I tassisti sono liberi di scioperare nel rispetto della legge, ossia rispettando i 10 giorni di preavviso. Sciopero legale, quindi, ma incomprensibile. Ci sfuggono, infatti, le ragioni della protesta, visto che loro, almeno, sono stati ricevuti al ministero, a differenza di chi, come noi, rappresenta gli utenti. Invitiamo, comunque, il ministro dei Trasporti Delrio a convocare tutte le parti interessate alla riforma: taxi, Ncc, servizi tecnologici per la mobilità e associazioni di consumatori“.

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