Tasse&Co., 4 liti su 10 in Cassazione per avere giustizia. UNC: sono troppe
Gli italiani e le tasse proprio non vanno d’accordo: le liti poste in essere sull’argomento avrebbero un valore pari a 32 miliardi di euro. È questo il numero relativo al 2016, in leggero calo rispetto ai 34 miliardi del 2015, presentato dal presidente della giustizia tributaria, Mario Cavallaro, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Scende anche i numero complessivo delle cause, grazie al recupero dell’arretrato tributario che nel 2016 si è attestato al 12%. Alla fine dello scorso anno risultavano comunque più di 450mila liti pendenti col Fisco.Per la Corte di Cassazione, invece, le liti con il Fisco rappresentano un vero e proprio “macigno”: 50 mila casi arrivati alla corte, a volte di scarso valore, che rappresentano ormai un’ emergenza. “Per questo”, ha sottolineato il presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, “è necessario il governo prenda una posizione”, per evitare “la deriva di una Cassazione civile che diventi solo tributaria”. 4 ricorsi su 10 in Cassazione negli ultimi 5 anni sono infatti relativi alla materia tributaria.
“Se gli italiani sono costretti ad arrivare fino in Cassazione contro le decisioni delle commissioni regionali è perché evidentemente ritengono di aver subito un’ingiustizia ed i gradi di giudizio precedenti non sono bastati ad aver ragione. La prima di riforma da fare, quindi, è quella di rendere le norme fiscali più chiari e semplici e fare in modo che il contribuente possa far valere fin da subito i suoi diritti”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Qualche passo avanti si è fatto nel 2016 con la promozione della compliance, ma gli adempimenti spontanei funzionano se il contribuente pensa di aver torto, non ragione” conclude Dona.
