Non ci devono essere aumenti della tariffa rifiuti per il 2018 per compensare quanto sarà dovuto ai contribuenti per i rimborsi della “Tari gonfiata”. I Consumatori lo hanno chiesto da subito. E ora anche dal Ministero dell’economia e delle Finanze arriva la conferma che il mancato gettito della Tari può essere caricato negli anni successivi solo se dipende da una riduzione delle superfici imponibili o da eventi imprevedibili. A evidenziare gli ulteriori sviluppi del caso è il Movimento Difesa del Cittadino, che continua a lavorare con gli sportelli SOS Tari.

Lo scorso 20 novembre il Ministero ha illustrato la corretta portata applicativa della Tari. La parte variabile della tariffa va calcolata una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica, precisa infatti la circolare del Dipartimento Finanze, intervenuto dopo che la Tari è finita nell’occhio del ciclone a causa dell’errato conteggio fatto da alcuni Comuni, che hanno computato la quota variabile sia in relazione all’abitazione che alle pertinenze (cantine, garage) determinando in tal modo una tassa più alta.

Dopo settimane di discussioni che hanno coinvolto i Consumatori e l’Anci, l’associazione dei comuni, il Ministero ha confermato, dice MDC in una nota, “l’assoluta illegittimità di aumenti ritorsivi della Tari nel 2018 perché non correlati ai costi del servizio effettivi sostenuti dalle aziende di raccolta e smaltimento dei rifiuti bensì ad un errore degli uffici tributi dei Comuni. Nel rispondere ad una nuova interpellanza del deputato del Movimento 5 stelle Giuseppe L’Abbate – prosegue MDC – il MEF ha infatti chiarito nuovamente che il mancato gettito della Tari può essere caricata sugli anni successivi solo quando dipende da «riduzione delle superfici imponibili» oppure da «eventi imprevedibili». E fra questi non rientra il caso della moltiplicazione del tributo sulle pertinenze in violazione del DPR 158/99”. L’associazione invita dunque l’Anci ad “attivare con urgenza un tavolo per pianificare i rimborsi automatici ai contribuenti lesi dal gennaio 2014” e chiarire le modalità di eventuali conguagli a carico dei contribuenti.


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