TopNews. Sviluppo sostenibile, ASviS e Urban@it pubblicano l’Agenda urbana
Le città possono dare un contributo importante per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dalle Nazioni Unite al 2030. E i sindaci possono trarre ispirazione dall’Agenda 2030 per affrontare problemi cruciali, quali la lotta alla povertà, l’inclusione sociale, la mobilità sostenibile, la qualità dell’aria. Con l’obiettivo di coordinare le politiche urbane per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”, come previsto dall’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, nasce l’Agenda Urbana per lo sviluppo sostenibile. Il documento è stato pubblicato oggi dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e dal Centro nazionale di studi per le politiche urbane (Urban@it).
L’Agenda Urbana, spiega una nota stampa dell’Asvis, “mostra come i sindaci possano trarre ispirazione dall’Agenda 2030 per affrontare in modo coordinato problemi cruciali delle nostre città, dalla lotta alla povertà all’efficienza energetica, dalla mobilità sostenibile all’inclusione sociale. Come indicato nell’introduzione del Sindaco di Bari e Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, con questo documento i comuni italiani accettano la sfida posta dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e ribadiscono l’urgenza dell’adozione di una Agenda urbana nazionale”. Il contributo delle città allo sviluppo sostenibile è considerevole specialmente su alcuni temi quali la lotta alla povertà, l’abbandono scolastico, la qualità dell’aria, la disponibilità di aree verdi, la qualità delle reti idriche, il consumo di suolo, il disagio abitativo, la mobilità e la cultura. Nel documento si riconosce dunque la necessità che il Governo definisca, insieme agli enti locali, un’Agenda urbana nazionale basata sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Un’Agenda urbana che vuole essere uno strumento di lavoro concreto per migliorare le città.
Basti pensare ai dati che fotografano la qualità dell’aria e la necessità che l’Italia faccia passi avanti in questo campo. Nel 2014 il 20,1% della popolazione urbana italiana era esposto a concentrazioni eccessive di polveri sottili (Pm 2,5 e Pm 10), valore nettamente superiore a quello medio delle città europee (15,9%), e l’Italia aveva il più alto numero di morti premature correlate al Pm 2,5 (quasi 60mila) e agli altri inquinanti atmosferici come l’ozono e il biossido d’azoto. L’Agenda propone come obiettivo per le aree urbane il rispetto del limite massimo stabilito dall’Oms per il particolato sottile (2,5 µg/mc, più restrittivo di quello europeo) entro il 2025, da realizzare attraverso una serie di azioni, tra cui un Piano di azione nazionale integrato che coinvolga i trasporti, gli impianti di riscaldamento delle abitazioni, l’industria e le infrastrutture verdi.
L’Italia è in situazione critica, e in peggioramento, anche sul fronte povertà ed esclusione sociale. “Sono tre i milioni di persone in tali condizioni in più rispetto al 2008, mentre l’obiettivo nazionale della “Strategia Europa 2020” era la loro riduzione di 2,2 milioni – evidenziano dall’Asvis – Ebbene, l’Agenda propone come obiettivo per le aree urbane una riduzione di 1,7 milioni di persone rispetto al 2008 entro il 2025, da realizzare attraverso l’estensione e il potenziamento del Reddito di inclusione, assicurando la qualità dei servizi di accompagnamento in tutte le regioni d’Italia, lo sviluppo del welfare locale, l’elaborazione del Piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale”.
Notizia pubblicata il 14/03/2018 ore 16.00