Tutela degli agricoltori e dei consumatori. Salvaguardia della biodiversità. Divieto totale di glifosato in Italia entro il 2022. Controlli migliori sulla presenza di pesticidi nelle acque, nel suolo e nel cibo. Sono le richieste arrivate dal WWF che ieri ha organizzato una serie di flash mob, a Roma e non solo, in luoghi simbolici di diverse città e campagne, per comporre la frase “Stop pesticidi” e inviare la foto via social network ai decisori politici. Un appello simbolico ai ministri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute e alla Conferenza delle Regioni per chiedere che il nuovo Piano di Azione Nazionale sui pesticidi garantisca maggiore tutela della salute di consumatori e agricoltori e salvaguardia della biodiversità.

E che promuova l’agricoltura biologica come modello di agricoltura più sostenibile proprio perché esclude l’utilizzo di qualsiasi sostanza chimica di sintesi, tossica e nociva. L’evento, promosso dal WWF Italia insieme col Federbio e con la coalizione #StopGlifosato, ha voluto attirare l’attenzione sulla revisione del Piano di Azione Nazionale (PAN) sui pesticidi, scaduto lo scorso 12 febbraio, ed ancora in corso di aggiornamento da parte dei tre Ministeri competenti. Mercoledì 17 aprile si riunirà il Comitato Tecnico Scientifico per l’esame finale della nuova versione del PAN Pesticidi, che entro la fine di questo mese dovrebbe essere sottoposta a consultazione pubblica.

Il WWF Italia, insieme alle Associazioni che aderiscono alla Campagna “Cambia la Terra” promossa da Federbio, chiede dunque al Governo e alle Regioni alcune “modifiche sostanziali per il nuovo PAN Pesticidi che dovrebbe prevedere divieti, limiti e regole vincolanti sull’utilizzo dei pesticidi in agricoltura, nella manutenzione delle strade e ferrovie e all’interno delle città per la gestione del verde pubblico e privato (orti e giardini), colmando le lacune della precedente versione del Piano che lo hanno reso di fatto inefficace rispetto agli obiettivi di riduzione dei rischi da pesticidi, come invece imponeva la Direttiva europea del 2009 (2009/128/CE)”.

Quali le richieste? Il Piano dovrebbe ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali e per gli agricoltori, fissando distanze minime di sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche per difenderle dal rischio di una possibile contaminazione accidentale. Dovrebbe vietare nelle aree naturali protette e nei siti Natura 2000 l’uso di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche, con misure di conservazione della biodiversità regolamentari vincolanti. Si chiede poi di adottare tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non agricole (rete viaria, ferroviaria) con particolare attenzione al verde pubblico e agli spazi utilizzati dalla popolazione residente nelle città.

Altra richiesta: prevedere il divieto totale di uso del glifosato in Italia entro il 2022 ed escludere qualsiasi ipotesi di rinnovo dell’autorizzazione concessa per cinque anni dall’Unione Europea il 27 novembre 2017. Ancora: definire criteri più rigorosi per concedere le deroghe su pesticidi di norma vietati e rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo.


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