Stop ai Tutor in autostrada, preoccupa la sicurezza stradale
I controlli sulle autostrade continueranno. Si è al lavoro su un sistema sperimentale di controllo della velocità. Nel frattempo i Tutor, i sistemi di controllo automatico della velocità, sono stati disattivati per effetto della pronuncia della Corte d’Appello di Roma che ha rigettato l’istanza di sospensione della disattivazione di questi dispositivi. Il Codacons chiede di non disattivare i Tutor per garantire la sicurezza stradale. Preoccupata è anche l’Asaps, che teme le conseguenze di un ritorno alla velocità “selvaggia” sulle autostrade.
All’origine della questione c’è una violazione di brevetto. Autostrade, che ha fatto ricorso in Cassazione, avrebbe copiato il brevetto di una piccola ditta toscana. La tesi è stata accolta dalla Corte d’Appello di Roma che lo scorso aprile ha ordinato la rimozione dei tutor dalla rete autostradale. Ora che è stata gettata la richiesta di sospensiva della disattivazione, Autostrade per l’Italia e Polizia Stradale assicurano però che i controlli continueranno. Si legge infatti in una nota: “In relazione alle notizie pubblicate dai media sulla pronuncia della Corte d’Appello di Roma, relativa al rigetto dell’istanza di sospensione degli effetti del dispositivo della precedente sentenza del 10.4.2018, a proposito dell’utilizzo del sistema Sicve-Tutor sulla rete autostradale, Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia precisano che a valle dell’avvenuta disattivazione del sistema continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada”.
Secondo la Corte, prosegue la nota, Autostrade per l’Italia “non ha alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per tali motivi che la Corte d’Appello non ha ritenuto Autostrade per l’Italia legittimata ad ottenere la sospensione dell’esecuzione della sentenza del 10 aprile scorso”. Si lavora dunque a un sistema sperimentale. “La tutela della sicurezza stradale è in capo alle istituzioni preposte. Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM, approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti N. 3338 del 31 maggio 2017”.
La preoccupazione però è tanta. Con i tutor spenti in autostrada “rischia di spegnersi anche il livello della sicurezza stradale”, ha detto l’Associazione sostenitori della polizia stradale (Asaps) preoccupata che gli automobilisti possano tornare senza troppe preoccupazione a correre troppo. “Dopo gli attacchi seriali al sistema del controllo della velocità con i vari misuratori come autovelox, telelaser e simili, ora arriva anche questo provvedimento che inciderà sicuramente sui risultati auspicati per la sicurezza sulle strade – scrive sul portale dell’Asaps il presidente Giordano Biserni – Auspichiamo che prevalga il buon senso fra gli automobilisti per evitare che le autostrade tornino a vedere il costante incremento delle velocità e il prevalere dell’arbitrio di quanti sono alla guida di vetture potenti. Riteniamo che la situazione, in previsione dei prossimi esodi estivi, sia assolutamente preoccupante”.
E nell’attesa che i gestori sostituiscano i Tutor, il Codacons chiede alle prefetture di continuare a garantire il loro funzionamento. “Presentiamo oggi stesso una diffida al Ministero dei Trasporti e ai Prefetti dei territori dove sono installati i Tutor, chiedendo di procedere con urgenza alla loro requisizione allo scopo di evitarne la distruzione disposta dalla Corte d’Appello di Firenze – ha detto il presidente Carlo Rienzi – Un provvedimento d’urgenza e temporaneo, applicabile fino a sostituzione degli apparecchi con quelli di nuova generazioni annunciati dai gestori autostradali, che si rende necessario per garantire la sicurezza stradale e salvare migliaia di vite umane. Il Tutor infatti ha abbattuto del 70% il numero di morti sulle autostrade, e l’esigenza di salvaguardare la salute umana è prioritaria rispetto agli interessi economici dei privati”. Il Codacons chiede di non interrompere il servizio di controllo della velocità e “requisire tutti i Tutor presenti sulla rete applicando le disposizioni del DPR n. 327 del 2001 secondo cui si può procedere all’esproprio di un bene mobile nel caso in cui si configurino esigenze di pubblica utilità”.