Spiagge, rincari in vista con l'arrivo delle gare? (Foto Pixabay)

Dopo la decisione del Consiglio di Stato di confermare la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, potrebbe arrivare il rincaro dei prezzi delle concessioni e dunque dei servizi offerti ai consumatori. Spiagge più care, dunque, di nuovo? La domanda nasce dalle ultime dichiarazioni di Federcontribuenti, per la quale con la pronuncia del Consiglio di stato i prezzi aumenteranno a danno dei consumatori e l’apertura immediata alle procedure di gara avrà un impatto non solo sulle attività balneari ma anche sugli utenti.

“È pressoché matematico – dice Federcontribuenti – che un rincaro delle concessioni si ribalterà sul prezzo dei servizi offerti, e quindi sui consumatori. In alternativa, qualora a partecipare alle gare fossero gruppi finanziariamente forti, nulla vieta che si verifichi un fenomeno di concentrazione delle concessioni, con omologazione dei servizi e dei prezzi”. (Fonte: Agi).

In una recente sentenza, il Consiglio di Stato ha infatti confermato la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre 2023, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024.

Il Consiglio si è richiamato “ai principi della Corte di Giustizia Ue” per dare “immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”. E ha inoltre evidenziato la risorsa spiaggia è “scarsa” (Ansa).

Sul tema va di certo richiamata la sentenza della Corte di giustizia della Ue. Questa ha infatti stabilito, ad aprile 2023, che le concessioni balneari delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente. I giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme pertinenti di diritto dell’Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi.

Nessuna scusa per nuovi rincari sulle spiagge

Sulle spiagge non si accampino scuse per altri rincari, ha però commentato l’Unione Nazionale Consumatori davanti alle previsioni di Federcontribuenti.

«Non si accampino scuse per altri rincari, mettendo le mani avanti – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – L’unica verità, per ora, è che i rialzi ci sono già stati in questi anni di concessioni bloccate e di continue proroghe, con aumenti stratosferici ingiustificati rispetto alla qualità del servizio offerto».

«Quanto alla traslazione del prezzo delle concessioni sui consumatori finali, ovviamente possibile, dipende da come verranno fatte le gare – conclude Dona – Se verranno inseriti anche i prezzi ai consumatori finali tra i criteri dei bandi, la concorrenza potrebbe anche produrre l’effetto contrario. Vigileremo e chiederemo garanzie a tutela dei consumatori».


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