Quest’anno le spiagge italiane non saranno più care dell’anno scorso, anche perché saranno in pochi a potersi permettere una vacanza. Gli stabilimenti balneari costeranno in media l’1,5% in più rispetto all’estate scorsa, in linea con l’inflazione (e con la crisi). E’ quanto ha rilevato l’Adoc, secondo cui la spesa media in uno stabilimento sarà di 29,4 euro contro i 28,9 dell’anno scorso, cioè 50 centesimi in più.
L’Associazione ha monitorato i prezzi della varie Regioni: si va dai costi più elevato di Sardegna, Liguria e Toscana (con 9-10 euro per l’ingresso, 9 euro per l’ombrellone e altrettanti per la sdraio) ai costi più contenuti di Campania e Sicilia (con 5-6 euro per l’ingresso e 6-7 euro per l’ombrellone).
Secondo l’Adoc, però, al di là dei costi, gli stabilimenti possono essere la chiave di volta per promuovere il turismo balneare e culturale, per tutelare l’ambiente costiero e rilanciare l’economia blu.
“Crediamo che gli stabilimenti balneari, se ben gestiti, possano diventare il primo baluardo per la tutela dell’ambiente costiero e marittimo ed essere il giusto viatico per il rilancio del turismo, sia balneare che culturale, e dell’economia blu, legata al mare – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – il settore oggi non vive un buon momento, il calo delle presenze e degli investimenti degli ultimi anni ha inciso profondamente sulla loro economia, soprattutto al Sud”.
L’Associazione crede, quindi, che si debba investire nelle imprese balneari e che queste possano e debbano rilanciarsi anche con iniziative intelligenti. Crediamo che possa essere avviata una sinergia tra turismo prettamente balneare e turismo culturale, collegando le meraviglie naturali delle coste alla grande ricchezza culturale e storica dell’entroterra, prevedendo percorsi e iniziative congiunte al fine di rinnovare e rilanciare l’intero settore turistico. Crediamo, inoltre, che gli stabilimenti debbano aprire in anticipo la stagione, fin da adesso, e mantenerla aperta anche dopo la fine dell’estate, in particolare nelle Regioni più favorite dal clima. In ultimo, stiamo registrando un incremento di promozioni e sconti sia sugli abbonamenti stagionali sia sui singoli servizi che, ne siamo certi, provocheranno una risposta positiva nei consumatori e nelle famiglie. Un ulteriore incentivo potrebbe venire dal punto di vista dei costi. Rispetto allo scorso anno i rincari sono contenuti e legati principalmente ai rialzi inflattivi. Mediamente l’aumento sarà dell’1,5%, per una spesa media a persona di 29,40 euro per usufruire dei principali servizi contro i 28,90 euro dello scorso anno.”
 
 


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