Non ci sono più barriere fra vita digitale e vita reale: quello che accade online sempre più spesso ha un impatto nella vita sociale, nella quotidianità, fuori da Internet. L’uso dei social network apre un mondo di possibilità infinite ma pone sfide sempre nuove alla tutela della propria privacy, della propria identità e anche della propria sicurezza, come accade per i fenomeni legati al cyberbullismo. Per questo il Garante della Privacy ha pubblicato la guida “Social Privacy – Come tutelarsi nell’era dei social network”.
Ci sono, spiega il Garante, “ragazzi che espongono i loro segreti più intimi e le proprie fotografie per gioco o per amore, genitori inesperti della Rete, utenti che installano l’app sbagliata allettati dalla parola “gratis”, professionisti che mettono a rischio i loro contatti di lavoro, molestatori e cyberbulli che pensando di essere protetti dall’anonimato colpiscono le persone più deboli”. Queste alcune delle tematiche affrontate dal Garante per la protezione dei dati personali nella Guida, che analizza i principali problemi e le opportunità legale all’uso dei social network dando una serie di consigli e soluzioni per non rimanerne intrappolati. Il vademecum, spiega l’Autorità, prende in considerazione “le nuove frontiere aperte non solo dai social network tradizionali, ma anche dalle numerose piattaforme di messaggistica sociale istantanea, la cui crescita è andata di pari passo con la rapidissima diffusione di smartphone e di altri strumenti come tablet e phablet, o le cosiddette “tecnologie indossabili” come occhiali e orologi “intelligenti”. Proprio con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza degli utenti e offrire loro ulteriori spunti di riflessione e strumenti di tutela, il Garante ha proposto un decalogo che aiuta ad utilizzare le opportunità offerte dal mondo digitale difendendosi dalla trappole della Rete. Particolare attenzione è rivolta a fenomeni come quello delle false identità o come il sexting e il cyberbullismo che rischiano di rovinare la vita di tanti giovani anche minorenni”.
Sostiene il presidente dell’Autorità Antonello Soro: “Non esistono più barriere tra la vita digitale e quella reale: quello che succede on-line sempre più spesso ha impatto fuori da Internet, nella vita di tutti i giorni e nei rapporti con gli altri. Proprio per questo nel mondo di Internet è necessario non perdere mai di vista il corretto rapporto tra le nuove forme di comunicazione sociale e la tutela della propria e dignità e di quella degli altri.” Fra i consigli per non rimanere intrappolati nei problemi legati ai social network, si segnala quello di chiedere aiuto in caso di abusi: se si notano comportamenti anomali o fastidiosi, insulti o violazioni da parte di singoli individui e gruppi, si deve segnalare tutto al gestore del social network, al Garante e alle autorità. “Se sei tu la vittima di commenti odiosi a sfondo sessuale, di cyberbullismo o di sexting, se stanno violando la tua privacy, non aspettare che la situazione degeneri ulteriormente e chiedi aiuto alle persone a te care e alle autorità competenti”, si legge nella guida.
Nel dettaglio, il vademecum mantiene la stessa struttura di un analogo documento del 2009 ma ne aggiorna i contenuti. Il testo è suddiviso in quattro capitoli: “Facebook& co”, “Avvisi ai naviganti”, “Ti sei mai chiesto?”, “10 consigli per non rimanere intrappolati”. Chiude il vademecum un agile glossario “Il gergo della rete” che introduce alcuni termini ed espressioni gergali che si incontrano con maggiore frequenza nelle reti sociali.


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