A Torino è una vera “emergenza sanitaria”. La campagna di Greenpeace, che continua a monitorare la qualità dell’aria al di fuori delle scuole, dopo Roma e Milano è proseguita a Torino. E qui l’associazione ha trovato livelli insostenibili di biossido di azoto (NO2), tutti ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana (40 μg/m3, microgrammi per metro cubo).

Il monitoraggio è stato fatto nei pressi di dieci scuole dell’infanzia e primarie di Torino – tra le 7 e 30 e le 8 e 30 – e i risultati si discostano da quelli di Roma e Milano (provate da troppo biossido di azoto e da fumi irrespirabili, tanto più che colpiscono i più piccoli) solo perché sono i peggiori fin qui trovati. “La situazione riscontrata nelle scuole torinesi, all’orario della prima campana, è sin qui la peggiore emersa dai monitoraggi che Greenpeace sta facendo nelle quattro città italiane maggiormente interessate dalla concentrazione di biossido di azoto – dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – I valori di NO2 registrati a Torino sono più alti di quelli misurati, con identica metodologia e apparecchiatura, presso le scuole di Roma e Milano. Nel loro complesso segnalano non solo un grave problema di qualità dell’aria, quanto un’emergenza sanitaria che esige soluzioni urgenti”.

In tutte le dieci scuole monitorate a Torino i valori di biossido di azoto sono al di sopra di quello di sicurezza. La concentrazione media oraria più bassa rilevata da Greenpeace all’ingresso delle scuole torinesi è di 70,9 μg/m3, la più alta 108,8 μg/m3. Si registrano picchi – in concentrazioni medie su dieci minuti – fino a 123,3 μg/m3: un valore preoccupante, sostiene Greenpeace, se si considera che già nel 2005 l’OMS segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 μg/m3. Ancor più preoccupante è il fatto che tre monitoraggi segnalino una concentrazione media oraria superiore ai 100 μg/m3; e che la media delle misurazioni realizzate da Greenpeace sia di 86,9 μg/m3.

“Come spiega il report “Ogni respiro è un ​rischio” dell’organizzazione ambientalista, il biossido di azoto è classificato tra le sostanze certamente cancerogene ed è particolarmente nocivo sui bambini”, ribadisce Greenpeace, che ricorda come a livello europeo l’Italia sia il paese col più alto numero assoluto di morti premature causate dal NO2, con oltre 17 mila casi. L’associazione torna dunque a chiedere ai sindaci delle città più colpite dal biossido di azoto – Roma, Torino, Milano e Palermo – di prendere provvedimenti netti per abbattere questo inquinante, con misure immediate di limitazione progressiva della circolazione per i veicoli con motori diesel e l’impegno a bandire la circolazione delle auto diesel entro il 2021.

In questo mese è previsto un incontro dell’associazione con l’amministrazione di Torino.“Torino deve cominciare presto a discutere di una data oltre la quale i diesel non potranno più circolare. Città come Parigi, Copenaghen, Madrid, Atene, Stoccarda e altre ancora, che spesso mostrano livelli di inquinamento minori, stanno scrivendo oggi la data oltre la quale i veicoli più inquinanti non potranno più circolare – dice Boraschi –  È una decisione importantissima, che va presa presto, perché deve servire a orientare i consumatori nelle loro scelte di mobilità per i prossimi anni”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)