Smog, ultima chance per l’Italia. Greenpeace: veleni da Palermo a Milano
Milano, Torino, Roma, Palermo: quattro importanti città italiane avvolte dalla stessa nube di veleni a base di biossido di azoto (NO2). Secondo le ultime rilevazioni effettuate da Greenpeace in 40 giorni diversi presso altrettanti istituti scolastici (asili o elementari) di queste città, 39 monitoraggi su 40 hanno rilevato concentrazioni di NO2 superiori ai 40 microgrammi per metro cubo (μg/m3), valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana. Il biossido di azoto è classificato tra le sostanze certamente cancerogene. I suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno, delle funzioni cardiache. È inoltre particolarmente nocivo sui bambini, cosa che spiega la tipologia di monitoraggio realizzata da Greenpeace.
A causa dei ripetuti sforamenti dei valori massimi di concentrazione sia di particolato che proprio di biossido di azoto, l’Italia è attualmente sotto procedura d’infrazione da parte della Commissione europea. Domani il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sarà a Bruxelles per un confronto in extremis con Karmenu Vella, Commissario europeo per l’ambiente, prima che il nostro Paese venga deferito alla Corte Europea.
“La situazione riscontrata a Palermo, con concentrazioni al di sopra della soglia OMS nei pressi di nove scuole su dieci all’orario della prima campana, conferma un quadro che appariva già evidente: da nord a sud, le città italiane sono assediate dai veleni dei diesel. E i bambini, che sono i più colpiti dagli effetti patogeni di queste sostanze, sono tutto fuorché al riparo”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.
Dai monitoraggi effettuati dall’associazione ambientalista, la situazione peggiore appare quella registrata a Torino e Milano: da una media dei rilevamenti svolti in queste due città si ottengono valori superiori agli 80 μg/m3, più che doppi rispetto alla soglia sanitaria individuata dall’OMS. Palermo e Roma, per contro, mostrano una situazione appena meno grave: la prima con valori medi prossimi ai 70 μg/m3, la seconda con valori medi di poco inferiori ai 60 μg/m3.
I risultati ottenuti dalle rilevazioni suscitano reazioni diverse da parte della politica locale. Negli incontri avuto con i rappresentanti dei governi delle quattro città oggetto della sua campagna, Greenpeace ha potuto osservare il sostanziale disinteresse ostinato della giunta Raggi per la questione, la preoccupazione degli assessori di Torino per le condizioni della loro città; la disponibilità del sindaco di Palermo; i piani ambiziosi di Milano in materia di mobilità.
Tuttavia, afferma Boraschi, “Al momento nessuna tra queste sembra orientata a fare quanto stanno facendo altre città europee: dare una data di “scadenza” ai diesel, oltre la quale questi veicoli non potranno più circolare nei centri urbani. Questo sarebbe il modo più efficace per dimezzare in breve tempo l’inquinamento da NO2”.
