Milano è la città più smart d’Italia per il quinto anno consecutivo, con un distacco di quasi venti punti dalla seconda classificata. La segue Firenze, che per un soffio toglie la seconda posizione a Bologna. Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane. Roma continua il suo percorso di lento avvicinamento al gruppo delle prime dieci, recuperando due posizioni rispetto al 2017 (sale dal 17° al 15° posto). 

Questo il top della graduatoria stilata da Fpa nel rapporto annuale ICity Rate 2018, presentato oggi a Firenze. Fpa ha individuato e analizzato 15 dimensioni urbane che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi per le città (occupazione, ricerca e innovazione, solidità economica, trasformazione digitale, energia, partecipazione civile, inclusione sociale, istruzione, attrattività turistico-culturale, rifiuti, sicurezza e legalità, mobilità sostenibile, verde urbano, suolo e territorio, acqua e aria). Le dimensioni tengono insieme 107 indicatori che, aggregati nell’indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 107 comuni capoluogo.

Nel percorso di sviluppo della Smart City, non accenna a ridursi il divario fra il Nord e il Sud del Paese. Bisogna scendere fino al 43° posto per trovare la prima città del Meridione e Isole in classifica: Cagliari, che guadagna quattro posizioni rispetto al 2017, mentre si segnala anche il dinamismo di Lecce, 62ª, che guadagna nove posizioni.

La coda della classifica però è occupata da sole città meridionali, con Agrigento fanalino di coda, preceduta da Vibo Valentia, Caltanissetta, Trapani, Crotone, Taranto, Enna, Brindisi, Caserta e Benevento.

Dal rapporto ICity Rate 2018 emerge quanto sia cruciale il ruolo del capitale umano nel determinare il posizionamento complessivo delle città”, afferma Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA. “Le tre città al vertice di ICity Rate 2018 seguono un modello di sviluppo e di governance urbana molto diversi, ma capaci di portare buoni risultati in molti delle dimensioni analizzate dalla ricerca”, prosegue Dominici.

Nella top ten c’è una forte componente di città medie di qualità. Alcune confermano i già ottimi piazzamenti dello scorso anno migliorandoli: Trento, passata dal quinto al quarto posto e prima nella gestione dei rifiuti, Bergamo, che sale dalla sesta alla quinta posizione e ottiene la medaglia d’argento per solidità economica e di bronzo per gestione del verde urbano, e Parma, che ha guadagnato l’ottava posizione (era nona nel 2017) e il primato negli ambiti suolo e territorio e inclusione sociale. Gli ambiti dove le città medie non sono complessivamente altrettanto brillanti e si manifestano le più rilevanti criticità sono quelli del verde urbano, suolo e territorio, sicurezza e legalità e acqua e aria.

Notizia pubblicata il 17/10/2018 ore 17.25


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