Sisma, Cittadinanzattiva: quante scuole possono resistere al terremoto?
Qual è lo stato delle scuole italiane? E quante possono resistere ai terremoti? I dati si rincorrono simili da tempo, ma tornano di estrema attualità in un momento in cui l’Italia è scossa da continue scosse sismiche e ci si interroga sulla sicurezza degli edifici scolastici. Che non stanno messi bene. Più di una scuola su dieci ha lesioni strutturali, in gran parte sulla facciata esterna; un edificio su tre non ha ricevuto gli interventi strutturali richiesti; una scuola su tre si trova in zone ad elevato rischio sismico, ma solo l’8% è progettato rispettando la normativa antisismica. I dati sono stati rilanciati da Cittadinanzattiva, che torna ad accendere i riflettori sullo stato delle scuole italiane, alla vigilia della Giornata nazionale della sicurezza a scuola del prossimo 22 novembre.
Due terzi delle scuole – prosegue l’associazione – non hanno il certificato di agibilità statica. Nella metà delle scuole mancano le palestre e, in un istituto su quattro, si mangia in locali impropri. Le aule sono in condizioni discrete ma spesso sono troppe piccole e inadatte agli studenti con disabilità. In un caso su tre i cortili diventano parcheggi. La fotografia viene dal XIV Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, presentato a settembre, e diffuso di nuovo nei giorni scorsi dopo il sisma del centro Italia.
Il monitoraggio è stato fatto su 150 edifici scolastici di dieci regioni (Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) e nel dettaglio evidenzia che nel 15% delle scuole sono state riscontrate lesioni strutturali, in gran parte (73%) sulla facciata esterna, nel 27% negli ambienti interni. Non mancano distacchi di intonaco (specialmente nelle segreterie, nelle sale professori e nei corridoi, ma anche in aule e palestre) e i segni di fatiscenza. Una scuola su sei presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e solo il 5% è in ottimo stato. L’81% dei RSPP (Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione) o dei Dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma ben in un caso su quattro non è stato effettuato alcun intervento. Nel 14% è stato effettuato con molto ritardo, nel 52% con qualche ritardo e solo nell’8% dei casi tempestivamente. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale che, quasi in un caso su tre (29%), non sono stati mai effettuati. Nel 24% dei casi sono intervenuti con molto ritardo, nel 33% con qualche ritardo e solo nel 14% tempestivamente.
Molte scuole, anche nelle aree a rischio sismico, non hanno tutte le certificazioni. In particolare il campione monitorato da Cittadinanzattiva evidenzia che solo il 35% delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, il 32% quello di agibilità igienico-sanitaria, mentre il certificato di prevenzione incendi è presente appena nel 10% delle scuole monitorate (il rilascio della certificazione della prevenzione incendi per gli edifici scolastici è stato prorogato al 31 dicembre prossimo). Molto diversi i dati sui Piani di emergenza: la situazione è buona in molte regioni ma in Abruzzo solo il 27% delle scuole ha redatto il Piano, del tutto assente in Calabria, mentre fra le province di recente colpite dai terremoto, in quella de L’Aquila ne è sprovvista l’80% delle scuole e il 72% in quella di Teramo.
“La situazione dell’edilizia scolastica è difficile, come dimostrano i dati e le foto del nostro monitoraggio e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati. Governo a cui va dato il merito di aver invertito la rotta dei precedenti anni, investendo per la messa in sicurezza, anche se resta davvero ancora molto da fare – ha detto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Crediamo sia doveroso che gli enti locali in questi giorni dichiarino quanti siano gli edifici sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica (avrebbero dovuta farla entro marzo 2013!) e l’esito di tali accertamenti; quanti siano gli edifici adeguati sismicamente; ai Dirigenti delle scuole che ne sono sprovvisti chiediamo che provvedano immediatamente a dotarsi di Documento di Valutazione dei Rischi e di Piani di Emergenza, per essere in grado di fronteggiare situazioni emergenziali”.