Aci: a Roma bambini senza seggiolino e conducenti senza cinture
Cinture di sicurezza, seggiolini auto, smartphone: un tris nel quale gli automobilisti romani non sono affatto virtuosi. Al contrario, l’Aci di Roma parla espressamente di una situazione di emergenza. Il perché è presto detto: il 22% dei romani guida senza cintura di sicurezza; l’80% dei passeggeri posteriori non è allacciato; un bambino su due viaggia senza seggiolino, e quasi sei bambini su dieci non vengono trasportati in sicurezza. I dati vengono dal monitoraggio fatto dalla Fondazione Filippo Caracciolo, presentato ieri da Automobile Club Roma e Direzione Compartimentale Centro Sud ACI.
Lo studio raccoglie i risultati dell’osservazione di 66.000 veicoli in 9 punti nevralgici della rete viaria della Capitale: corso Francia, via Prenestina, via Ostiense, Lungotevere de’ Cenci e Lungotevere Raffaello Sanzio, via Luisa di Savoia, via Aurelia, via Tuscolana e via Nomentana. Dai dati emergono forti carenze in tema di sicurezza dei passeggeri, legate a comportamenti scorretti ampiamente diffusi, quali i viaggi senza cintura, i viaggi in cui i bambini non sono messi in sicurezza e l’uso dello smartphone, che merita un discorso a parte perché circa il 6% degli automobilisti sono stati colti col cellulare in mano – ma all’osservazione molti potrebbero essere sfuggiti. Tanto è vero che l’Aci Roma commenta: “Preoccupa il dilagare di un uso scorretto dello smartphone alla guida”.
“Per i bambini in auto è emergenza sociale: il 57% viaggia senza i sistemi di ritenuta previsti dal Codice della Strada”, dice l’Aci Roma. I comportamenti non corretti, in cui i bambini viaggiano senza seggiolino o senza cintura, riguardano il 56,9% complessivi dei casi rilevati nell’indagine. In particolare, il 34,9% dei bambini viaggia senza seggiolino e senza cintura, il 15,5% senza seggiolino ma con la cintura e solo il 43,1% viaggia con seggiolino e cintura. “L’indagine ha evidenziato che quasi il 58% dei bambini rilevati sul lato anteriore del veicolo e il 57% dei bambini sul lato posteriore non vengono trasportati in sicurezza”, si legge nell’indagine.
Capitolo cinture di sicurezza: a Roma non le allaccia il 22% dei conducenti. Con una percentuale di mancato uso che sale al 26% tra i passeggeri anteriori e sfiora l’80% sul sedile posteriore. Il casco è invece adoperato ormai dal 99,8% dei motociclisti.
Lo smartphone alla guida è un comportamento che preoccupa, anche se difficile da rilevare appieno. Spiega l’Aci Roma: “La rilevazione contestuale del 6% dei comportamenti scorretti relativi all’uso di smartphone al volante identifica un’emergenza sociale da contrastare soprattutto sul piano formativo: le recenti campagne dell’ACI lanciate sui social con gli hastag #guardalastrada e #mollastotelefono, riprese dalla Federazione Internazionale dell’Automobile con #parkyourphone, hanno già raggiunto milioni di persone, ma occorre insistere per fare breccia nelle abitudini degli utenti della strada”. La percentuale di uso scorretto del cellulare – pari nel dettaglio al 5,9% – potrebbe sembrare non allarmante, ma il rapporto precisa che questo dato è colto “in flagranza” e quindi non comprende altri comportamenti scorretti (o al contrario virtuosi) da parte dell’automobilista. Si legge infatti nello studio: “C’è da sottolineare che, poiché il rilievo del comportamento è stato istantaneo e l’uso del cellulare è di tipo temporaneo, il comportamento del restante 94,1%, potrebbe essere stato “non corretto” in un’altra frazione temporale del viaggio così come il comportamento del 5,9%, pizzicato in questo caso in flagrante, potrebbe aver avuto un comportamento “corretto” in altre frazioni del viaggio”.
Sostenibilità ambientale? Molto poca, se si considera che in genere viaggia un conducente per un’auto e nessun altro. Il coefficiente di riempimento dei veicoli che circolano a Roma è di appena 1,37 persone per auto. Il 71% delle auto viaggia con il solo conducente e nel 94% dei casi osservati nessuno occupa i sedili posteriori.
“I comportamenti alla guida devono essere responsabili – ha detto Giuseppina Fusco, Presidente dell’Automobile Club Roma e della Fondazione Caracciolo – per affermare il diritto alla vita di ogni utente della strada. Il rapporto evidenzia molte criticità e chiama Istituzioni, forze sociali ed associazioni a un impegno sempre più attivo sul piano culturale attraverso iniziative concrete che aiutino la prevenzione e la formazione. L’Automobile Club Roma sta già intensificando il programma di corsi di educazione stradale nelle scuole della Capitale. Lo studio rientra inoltre in una campagna di monitoraggio sulla mobilità, che amplierà il raggio di azione verso altre categorie di utenti della strada”.