Settimana europea delle Pmi. Parla il Commissario Ue Antonio Tajani
Si sta tenendo a Bruxelles la Settimana europea delle Pmi 2012 (15 al 21 ottobre). Tre i principali obiettivi: fornire informazioni sui diversi tipi di sostegno offerto dall’Ue e dalle autorità nazionali, regionali e locali alle Pmi; promuovere l’imprenditorialità per incoraggiare le persone, in particolare i giovani, ad optare per una carriera d’imprenditore; dare un riconoscimento agli imprenditori per il loro contributo al benessere, all’occupazione, all’innovazione e alla competitività in Europa. Il focus di quest’anno è l’imprenditorialità femminile. Help Consumatori ha intervistato Antonio Tajani, Commissario Ue all’Industria.
Quali sono le maggiori difficoltà per le Pmi in questo periodo di crisi?
Secondo il rapporto Annuale sulle Pmi europee, queste aziende devono affrontare diverse sfide tra cui il declino della domanda e un accesso al credito sempre più difficile. Inoltre resta il problema dell’eccessiva burocrazia. Ecco che la semplificazione è un’altra priorità per rendere la loro vita più facile. Infine, la liberalizzazione dei mercati espone da un lato le Pmi a una concorrenza crescente, mentre dall’altro offre maggiori opportunità di espansione. Un numero sempre maggiore di Pmi ha delle attività commerciali all’estero, ma c’è spazio per ulteriori miglioramenti. Per questo motivo lo Small Business Act per l’Europa e la sua Revisione propongono delle azioni in favore delle PMI in tre aree prioritarie: la semplificazione, l’accesso ai finanziamenti e l’accesso ai mercati.
Come si può agevolare a livello europeo l’accesso al credito per le Pmi?
Lo scorso dicembre la Commissione ha proposto un Piano d’azione per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le Pmi, tra cui nuovi strumenti finanziari nei futuri programmi COSME ed Horizon 2020, che fanno leva sull’esperienza positiva degli strumenti finanziari esistenti. La Banca europea degli investimenti si è impegnata a mantenere nel 2012 la sua attività di prestiti alle Pmi vicino ai 10 miliardi di euro come nel 2011. Il Piano d’azione contiene anche un nuovo regime che permette ai fondi di venture capital di operare oltre confine più facilmente.
Cosa fa in questo l’Enterprise Europe Network?
La Commissione vuol rafforzare la capacità di consulenza finanziaria alle Pmi proprio grazie a questo network. Finora, il Competitiveness and Innovation Framework Programme (CIP) ha avuto risultati importanti: a giugno 2012, sono stati mobilizzati circa 7 miliardi di euro in garanzie e 2 miliardi in venture capital con più di 190mila Pmi beneficiarie. A questo aggiungo che nel giugno 2012, la Commissione ha pubblicato una guida pratica per le PMI su come accedere ai programmi di finanziamento pubblici per un valore totale di più di 50 miliardi di euro, nei 27 Stati Membri, e alla fine di Ottobre, lanceremo un portale unico sugli strumenti finanziari UE per le PMI.
Qual è l’obiettivo di questa settimana?
La settimana delle Pmi porta l’Unione europea e le nostre amministrazioni nazionali e regionali vicino ai cittadini e alle piccole e medie imprese. E’ fondamentale, ad esempio, aiutare chi inizia un’attività con strumenti come l’Erasmus per giovani imprenditori, che offre ai nuovi imprenditori la possibilità di imparare da imprenditori esperti di altri Stati membri dando ai padroni di casa la possibilità di beneficiare di nuove idee. Ma il focus principale di quest’anno sono state le donne imprenditrici.
Cosa avete fatto a questo riguardo?
Più di 400 donne di successo nel mondo degli affari si sono riunite per condividere consigli e suggerimenti su come superare le sfide dell’ingresso in affari, del rimanere nel mondo degli affari e della crescita del business. Abbiamo fatto tanta strada, ma le donne sono ancora trattenute dal lanciare le proprie aziende da una serie di ostacoli tra cui l’istruzione, gli stereotipi, la mancanza di fiducia e di accesso ai finanziamenti.
Come fare per risolvere il problema e incentivare l’imprenditorialità femminile?
Abbiamo bisogno di introdurre l’imprenditorialità nelle scuole e nelle università per correggere lo squilibrio esistente tra i sessi e fornire la fiducia e le competenze necessarie alle donne per prendere in considerazione una possibile carriera imprenditoriale. Abbiamo anche bisogno di creare modelli positivi tra le donne di tutte le età per infondere la consapevolezza che l’imprenditorialità è per loro una possibilità di carriera realistica e attraente. Questo è lo scopo della nostra iniziativa “Rete europea delle ambasciatrici per l’imprenditoria femminile”. In questa rete, più di 300 imprenditori di successo servono in 22 paesi europei come modelli di riferimento e sottolineano il ruolo che le donne possono svolgere nella creazione di posti di lavoro e la costruzione di aziende raccontando la loro storia di successo. Oltre alle Ambasciatrici, la rete dei mentori fornisce consulenza e sostegno pratico e morale per le donne imprenditrici per il funzionamento e la crescita delle loro imprese soprattutto nella fase iniziale.
Però il problema è all’origine. Per le donne l’accesso al credito è sempre più un’impresa.
Le idee delle imprenditrici sono buone ma troppo spesso sono svantaggiate da una comunità finanziaria al maschile e per questo ricevono meno finanziamenti rispetto agli uomini. Dobbiamo affrontare le istituzioni finanziarie e vedere come possono migliorare le loro procedure di valutazione al fine di evitare un pregiudizio sfavorevole alle imprenditrici. Inoltre, molti Stati membri hanno programmi nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea che si concentrano sull’assistenza alle donne per l’accesso al capitale di avviamento.
Poi c’è il problema di coniugare vita professionale e vita personale.
Dobbiamo fare in modo che vengano create condizioni favorevoli nel contesto in cui le imprenditrici vivono e lavorano. Dobbiamo fare in modo che le cure dei bambini e delle persone anziane siano disponibili e sufficienti in tutti gli Stati membri in modo che le donne (ma anche uomini) possano combinare una carriera di successo con una vita familiare serena. Per esempio a Groningen, nei Paesi Bassi, hanno sviluppato un sistema per fornire assistenza all’infanzia nelle zone rurali che permette alle imprenditrici di continuare il loro lavoro.
@AlessioPisano