«Se si continuerà a permettere questa schifosa speculazione, allora saremo tutti collusi». Un messaggio forte quello lanciato da Claudio Trotta, patron di Barley Arts (una delle più importanti agenzie italiane di promozione e organizzazione di concerti e spettacoli), ideatore della prima conferenza internazionale sulla Negazione del secondary ticketing, dall’artista al consumatore che si è tenuta il 26 gennaio al Teatro Parenti di Milano. Un fenomeno, quello del mercato secondario noto anche come bagarinaggio elettronico, che andrebbe considerato nella sua dimensione planetaria, visto che è stato dichiarato come fonte di profitti maggiormente redditizi, anche rispetto a quelli della droga: si parla di un giro d’affari di 8 miliardi di dollari. Da qui la necessità di una cooperazione ampia e diffusa, condivisa e da esportare oltre i confini nazionali ed europei, che ponga fine al fenomeno. La “creatura” di Claudio Trotta dovrebbe chiamarsi Osservatorio No Secondary Ticketing e occuparsi della raccolta di segnalazioni degli utenti riguardo ai siti dedicati al mercato nero dei biglietti. Tra le proposte avanzate dal promoter, anche la presentazione di un «codice etico» da far sottoscrivere agli operatori della filiera, e la richiesta di una legge per bandire i siti di bagarinaggio.

secondary-ticketing ticket«Dopo gli artisti, se non prima degli artisti, ci sono i consumatori. Cioè le persone che ai concerti ci vanno, che i biglietti li vorrebbero comprare e che noi di Altroconsumo rappresentiamo» spiega nel suo intervento Ivo Tarantino, responsabile delle relazioni esterne dell’associazione Altroconsumo. «Il 2016 è stato l’anno della ribalta per il secondary ticketing. In occasione della prevendita del concerto dei Coldplay ci siamo resi conto di qualcosa che non funzionava. Nel giro di poche ore tutti i biglietti erano esauriti e nel frattempo una grande quantità di tagliandi era disponibile sui siti di re-ticketing. Quello stesso giorno abbiamo fatto una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per capire se il comportamento messo in atto da TicketOne e dagli operatori di secondary ticketing fosse coerente con il Codice del consumo e se ci fossero gli estremi per valutare delle violazioni da parte dell’Autorità di vigilanza (Antitrust). Dieci giorni dopo l’Antitrust ha aperto un’istruttoria che è tuttora in corso e che ci auguriamo possa portare a capire meglio quello che c’è dietro» aggiunge Tarantino.

«Nel frattempo, il Governo ha deciso di inserire nell’ultima legge di bilancio un provvedimento che prevede: sanzioni fino a 180mila euro per quei soggetti che comprano e vendono grandi quantità di biglietti sul mercato secondario; oscuramento, in alcuni casi, delle piattaforme di re-ticketing. Al momento siamo naturalmente in attesa che questo provvedimento diventi esecutivo» sottolinea Tarantino. Altroconsumo è impegnata già dal 2013 sul fenomeno. «Anche se, capiamoci, il mercato secondario nasce come un’opportunità per quanti magari hanno acquistato un biglietto, non riescono a partecipare all’evento e vogliono rivenderlo» dice Tarantino. In realtà, molto velocemente, il fenomeno è diventato una fonte di business per soggetti senza scrupoli. E non parliamo solo di grandi concerti negli stadi, di grandi eventi.  

«Quello che abbiamo scoperto è per esempio che anche il teatro dell’opera, il teatro lirico è vittima di questo stesso fenomeno» afferma Tarantino. «Confrontando la nostra realtà con quella di Paesi diversi, abbiamo capito che le opportunità di gestire questo fenomeno in maniera diversa esistono. Per intenderci: i biglietti del Teatro alla Scala di Milano che talvolta è impossibile trovare sulla rivendita ufficiale, sono disponibili molto velocemente sui siti di secondary ticketing. Mentre il Teatro dell’Opera di Parigi ha, all’interno del proprio portale, una sezione dove i consumatori che hanno acquistato biglietti e intendono rivenderli possono farlo. E di solito quello che succede è che i prezzi non sono maggiorati, ma addirittura scontati».

In quale direzione, dunque, si stanno muovendo le Associazioni dei consumatori? «Due settimane fa c’è stato un incontro con l’Antitrust che sta andando avanti con l’indagine nei confronti di TicketOne e dei 4 principali operatori di secondary ticketing» conclude Tarantino. «In più, noi di Altroconsumo abbiamo raccolto dallo scorso ottobre centinaia di storie sul nostro sito: testimonianze di fan, di persone che avrebbero voluto partecipare ai concerti e non ci sono riuscite. Il nostro lavoro va avanti per sostenere il diritto dei consumatori. E ovviamente anche noi abbiamo nella nostra testa alcune idee. Ci rendiamo conto che ci sono delle difficoltà, ma di sicuro ci allettano le proposte di distribuire biglietti nominativi, di ridurre il numero di acquisti di tagliandi attraverso una sola carta di credito o di avvalersi di sistemi tecnologici sempre più sofisticati».

 

di Marianna Castelluccio


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