“No, Mattè, martedì nun esco. Ce sta a Champion!” Chissà se Matteo e il suo amico sono riusciti a conquistare uno degli ambitissimi biglietti per la sfida tra la Roma e il Liverpool in programma allo Stadio Olimpico per il prossimo 2 maggio? Chissà se, dopo ore di fila fin dalle prime luci dell’alba davanti alle rivendite della Capitale, si dovranno accontentare di un posto sul divano di casa invece che di un seggiolino sugli spalti. Certo, il divano è comodo e la televisione è di marca buona, ma la vicina del piano di sotto non prende mai troppo bene le urla dell’esultanza di un tifoso de “A Maggica” (errore voluto- ndr).

Probabilmente ci saranno tanti, come l’amico di Matteo (del quale ho origliato la conversazione al telefono sull’autobus non più di una settimana fa, poche ore prima che la Roma riuscisse nell’impresa contro il Barcellona) che resteranno a casa, invece di vedere la semifinale di Champion allo stadio perché i biglietti a disposizione hanno fatto registrare il tutto esaurito in poche, pochissime ore.

Sono bastati infatti 180 minuti o poco più per dichiarare il sold out dell’Olimpico cha ha lasciato a bocca asciutta un vero e proprio esercito di tifosi. Un tempo di vendita così breve non poteva non suscitare qualche sospetto: non è che per caso anche questa volta c’è lo zampino del bagarinaggio online.

“I biglietti per la partita sono spariti nell’arco di poche ore presso i canali di vendita ufficiale per ricomparire subito dopo a prezzi stellari sui siti di secondary ticketing”, denuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “I ticket di ingresso all’Olimpico sono venduti sul web a tariffe che raggiungono i 500 euro dando vita ad una speculazione ignobile a danno dei tifosi e degli appassionati di calcio”.

“Molti cittadini nonostante ore e ore di fila non sono riusciti oggi ad acquistare i biglietti, e subiscono ora oltre al danno la beffa, perché se vogliono assistere all’incontro con il Liverpool sono costretti a subire rincari sui prezzi dei biglietti superiori al 1000%”, prosegue Rienzi.

“Per tale motivo abbiamo deciso di tutelare i tifosi e presenteremo un esposto urgente alla Polizia Postale, Antitrust e alla Procura di Roma affinché verifichino i fatti e puniscano qualsiasi fenomeno speculativo a danno degli utenti, valutando al contempo il blocco del cambio nominativo per i biglietti consentendo l’ingresso allo stadio solo agli effettivi titolari dei ticket”.

Dello stesso avviso è anche l’Unione Nazionale Consumatori: “Chi va allo stadio, come chi va ad un concerto, ha diritto di pagare il prezzo previsto senza dover subire gli abusi dei bagarini”, afferma il presidente dell’associazione, Massimiliano Dona.

“Nonostante le nostre denunce, purtroppo il problema del secondary ticketing è ben lontano dall’essere stato risolto e questo perché non si sono adottate tutte le misure necessarie per impedire acquisti plurimi. È inaccettabile che il tifoso sia costretto a pagare prezzi assurdi e spropositati per veder giocare la squadra del cuore”, conclude Dona.

Notizia pubblicata il 19/04/2018 ore 17.17


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