La digitalizzazione delle scuole italiane è ancora da completare. Il livello di infrastrutturazione digitale delle scuole non è uniforme: ci sono sistematiche differenze legate al territorio, al grado e alla dimensione degli istituti scolastici. E bisogna puntare di più sullo sviluppo di competenze e cultura digitali. Questi i primi dati che emergono da “Educare Digitale”, il rapporto sullo stato della digitalizzazione nelle scuole italiane pubblicato oggi dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).

“La digitalizzazione del sistema scolastico si presenta come un processo estremamente complesso e richiede un’attenta pianificazione dal momento che molto dipende dalla realizzazione di adeguate infrastrutture”: questa la valutazione dell’Agcom, che nel report sottolinea poi come le infrastrutture, intese come disponibilità di reti e servizi, di spazi e strumenti digitali, rappresentino una “condizione necessaria ma non sufficiente per completare il processo di digitalizzazione delle scuole”.

Prosegue l’Agcom: “il processo di digitalizzazione del sistema scolastico italiano deve far fronte, al pari di quanto riscontrato più in generale per le famiglie e gli individui, anche ad una bassa propensione alla sottoscrizione di contratti di servizi a banda ultra-larga, nonostante la disponibilità potenziale di tali servizi sia largamente diffusa su tutto il territorio nazionale”.

Bisogna poi puntare alla competenze digitali. “Per quanto riguarda gli obiettivi didattici e di performance propri di una scuola digitale – scrive l’Agcom – i risultati dell’analisi suggeriscono che sarebbe opportuno intensificare le iniziative a sostegno dello sviluppo di competenze e di cultura digitale, in particolare quelle che mirano ad affinare le capacità tecniche di docenti e studenti, quelle volte all’apprendimento e all’approfondimento di nuove metodologie didattiche e pedagogiche, più costruttive e con le quali migliorare i processi di apprendimento, le esperienze e il saper fare”.  La percentuale dei docenti che quotidianamente si avvale di strumenti digitali per le proprie lezioni è ancora molto bassa (in media solo il 47% circa) rispetto alle prospettive di innovazione che la digitalizzazione consente di intravedere.

Il presupposto di partenza dello studio è che la dotazione di strumenti e di servizi tecnologicamente avanzati rappresenti quella condizione minima necessaria alla quale inevitabilmente affiancare le adeguate competenze dei docenti. Il rapporto suggerisce che per lo sviluppo di una scuola digitale vanno considerate almeno tre questioni principali: l’esistenza di una connessione ad internet a banda ultra-larga, la creazione di una rete telematica efficiente e un’attività di manutenzione e di aggiornamento necessaria a governare l’effetto dell’obsolescenza tecnica dell’infrastruttura.

Per la digitalizzazione delle scuole sono indispensabili, quindi, non solo le connessioni a Internet ma le linee ultrabroadband, più adeguate alla gestione dei fabbisogni delle scuole. Da rilevare però che il 3% degli edifici scolastici – prevalentemente primari e dislocati per la maggior parte nel sud Italia – risulta ancora privo di qualunque connessione.

Lo studio ha poi esplorato l’utilizzo del digitale nella didattica e nella gestione amministrativa delle scuole ed ha evidenziato che l’organizzazione della didattica risulta molto eterogenea sia in relazione alle competenze del corpo docente sia con riferimento alle diverse attività svolte. Per quanto attiene il livello di informatizzazione dei processi amministrativi e gestionali scolastici, la realtà che emerge è quella di un processo ancora da completare visto che molte attività risultano ancora non digitalizzate.


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