Si annunciano novità nella Sanità della Regione Lazio, che presenta una serie di azioni per tagliare le liste d’attesa. Fra le novità principali ci sarà la classe di priorità, ovvero l’indicazione dell’urgenza della prestazione medica nella ricetta. Ci sarà un percorso che distingue fra primo accesso a visite e prestazioni e presa in carico del paziente dal parte del medico, chiamato a prenotare direttamente la prestazione di controllo necessaria. E viene prevista la possibilità di sospendere l’intramoenia nei casi di irregolarità. L’obiettivo è quello di abbattere le liste d’attesa. “Una piccola ma significativa rivoluzione”, commenta Cittadinanzattiva Lazio.

sanità liste attesaIl presidente del Lazio Nicola Zingaretti ha presentato il nuovo piano per le liste di attesa questa mattina insieme al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Come si legge su askanews, fra le novità principali c’è la classe di priorità e l’indicazione da parte del medico del grado di urgenza della prestazione richiesta. Il medico potrà assegnare quattro priorità alla ricetta: U – Urgente da eseguire entro 72 ore; B – Breve da eseguire entro 10 giorni; D – Differibile da eseguire entro 30 giorni per le visite e 60 per le prestazioni strumentali; P – Programmata da eseguire entro 180 giorni. L’abbattimento delle liste d’attesa, prosegue Askanews, riguarda soprattutto 8 esami ecografici e 3 visite specialistiche, quelli dove le attese sono più lunghe, e vede uno stanziamento di 10 milioni di euro. Il piano prevede inoltre uno stretto controllo su irregolarità o inadempienze: se riscontrate, le Asl provvederanno a ridurre o sospendere le attività in libera professione.

“Con il Decreto per il governo delle liste di attesa presentato oggi dalla Regione Lazio, siamo in presenza di una piccola ma significativa rivoluzione – commenta Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio – Il primo elemento centrale di questo Decreto è, dal nostro punto di vista, la presa in carico del cittadino da parte del servizio sanitario regionale,  sia attraverso il medico di base che il medico specialista. Finalmente si pone un argine alla burocrazia e alla disorganizzazione con cui finora i cittadini hanno dovuto fare i conti ad esempio nel cercare, tra una telefonata e l’altra, di trovare dove e quando fare una prestazione sanitaria. Con questo strumento ora è il medico ad avere la responsabilità di prendersi carico della persona”. L’associazione considera fondamentali altri punti previsti, quali il responsabile unico aziendale per le liste di attesa – “sapere che esiste da oggi un responsabile dei percorsi di prenotazione e presa in carico significa fare chiarezza e iniziare a rendere trasparenti i percorsi” – l’investimento sugli operatori e sulla tecnologia, con l’apertura delle prestazioni anche il sabato e la domenica, il controllo e l’eventuale blocco dell’intramoenia “che oggi si presenta quasi come un insulto verso i cittadini. Regolare, controllare e eventualmente bloccare le prestazioni in intramoenia è assolutamente necessario e urgente”.

 “Ora però – prosegue Rosati – è necessario avviare rapidamente alcuni passaggi per rendere efficace questo intento. Il passaggio dal quale si deve partire è la messa in rete di tutte le agende delle prestazioni (oggi siamo solo al 25%). Detto questo ci sono 5 punti ineludibili: dare informazione ai cittadini in modo corretto e efficace; attivare immediatamente l’Osservatorio regionale sul Governo delle liste di attesa; nominare da subito i responsabili aziendali delle liste di attesa; avviare un monitoraggio costante che entro 6 mesi porti a una prima valutazione dell’operato delle ASL e dei Direttori Generali; investire sulle tecnologie e sulla scelta strategica di far “girare” le tecnologie invece che i cittadini significa ridare dignità al servizio sanitario pubblico. Garantire l’accesso certo alle prestazioni sanitarie –  conclude Rosati – è il primo passo per rimettere al centro del sistema sanitario pubblico regionale i diritti dei cittadini e dare un segnale chiaro di promozione del sistema pubblico per troppo tempo oggetto di ritardi e di manchevolezze”.


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