saldi

Saldi in partenza il 5 gennaio in quasi tutte le città italiane. A Roma invece bisognerà aspettare l’Epifania. E mentre si attende l’avvio della liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, sconti e promozioni sono già iniziati in diversi punti vendita.I saldi invernali partiranno dunque in quasi tutte le città il 5 gennaio – da Milano a Torino, da Genova a Venezia, da Bologna a Firenze, da Napoli a Perugia. Partenza anticipata al 2 gennaio a Palermo, mentre a Roma bisognerà aspettare il 6 gennaio. Ma non è difficile imbattersi già in alcuni sconti perché “molti negozianti li applicano già soprattutto i negozi di abbigliamento. Uno degli effetti della crisi”, ha detto Confesercenti.
Sulle date dei saldi da sempre c’è battaglia. Per l’Aduc, la stessa parola andrebbe abolita dalla normativa. “Dal 1° gennaio scatta la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali e c’è ancora chi pensa ai saldi… dimostrazione di come qualcuno, nella fattispecie le corporazioni dei commercianti, non si vuole ancora rendere conto che il mondo sta cambiando”, afferma l’associazione, chiedendo che “la parola ‘saldi’ sia cancellata da qualunque provvedimento normativo”.
E se la flessione dei consumi natalizi fa sperare nei saldi specialmente per determinate categorie, come abbigliamento e calzature decisamente in picchiata in questo Natale, per il Codacons “la partenza dei saldi invernali a ridosso del termine delle festività natalizie rappresenta un errore fatale che provocherà un enorme danno al settore del commercio, ai negozianti e ai consumatori”. Per l’associazione, gli sconti andavano anticipati a dicembre perché le famiglie, semplicemente, non hanno più soldi.
Afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi: “Far partire i saldi il 5 gennaio è una follia. I soldi delle famiglie italiane sono stati già spesi per le feste di Natale, per i regali, e per festeggiare il Capodanno, e poco e nulla resterà per gli acquisti durante i saldi. Il pessimo andamento delle vendite in questo periodo natalizio, poi, dimostra che avevamo ragione noi: gli sconti di fine stagione andavano anticipati a dicembre, per sostenere il commercio e consentire risparmi ai cittadini”. L’associazione stima vendite negative per i saldi e un calo generalizzato delle vendite anche del 30% nelle grandi città.
Di possibile crollo degli acquisti del 30% rispetto al 2010 parla anche l’Adoc, che chiede di anticipare i saldi invernali a giovedì 22 dicembre, in deroga alle decisioni regionali di farli partire all’inizio di gennaio. Afferma il presidente dell’associazione Carlo Pileri: “La spesa per gli acquisti di Natale è in calo del 16% rispetto allo scorso anno, fare iniziare i saldi dopo le feste è deleterio sia per i consumatori, che hanno già esaurito il loro budget, che per i commercianti. Il perdurare della crisi, il pericolo di una recessione e il già presente crollo degli acquisti ci spingono a chiedere di rivedere la decisione di far partire i saldi a gennaio e di anticiparli a questo giovedì 22 dicembre”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)