Saldi invernali, si parte il 5 gennaio. Previsioni di spesa e cambiamento climatico (Foto Pixabay)

Torna la stagione dei saldi invernali. Tra oggi in Valle d’Aosta e venerdì 5 gennaio nel resto d’Italia, iniziano le vendite di fine stagione invernali 2024, primo appuntamento commerciale dell’anno e uno tra i più attesi dai consumatori e soprattutto dagli esercenti. Ci saranno occasioni di acquisto? E con quale budget da parte delle famiglie? Le previsioni di Confcommercio indicano che saranno quasi 16 milioni le famiglie coinvolte nei saldi invernali per una spesa media di circa 137 euro a persona e un giro d’affari di 4,8 miliardi di euro.

Saldi invernali, si parte

Oggi in Valle d’Aosta si alza dunque il sipario sulla stagione dei saldi invernali che dal 5 gennaio partiranno in tutte le altre regioni. Secondo Confcommercio, saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato.

Spiega il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: «Le stime dell’Ufficio Studi evidenziano una tenuta della propensione al consumo degli italiani, dopo un anno complesso in cui la moda ha contribuito in maniera determinante alla discesa ed al contenimento dell’inflazione. Questi saldi – ha osservato Felloni – rappresentano un’eccezionale opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti. Il fashion retail si conferma una componente essenziale per il valore e la vitalità di vie, piazze e centri storici e contribuisce alla crescita del Pil e dell’occupazione in Italia».

 

Fonte: Confcommercio

 

Saldi invernali, il 56% deciderà gli acquisti sul momento

Quattro italiani su dieci hanno già scelto cosa comprare per i saldi invernali, e il budget medio si aggira sui 267 euro. Ma oltre la metà dei consumatori, il 56%, deciderà sul momento: non ha preventivato la spesa ma farà acquisti in caso di offerte interessanti. È il quadro che emerge da un sondaggio fatto da Ipsos per Confesercenti.

La sigla, che chiede di posticipare l’inizio dei saldi invernali, punta i riflettori quest’anno anche su un altro aspetto: il cambiamento climatico. I saldi, afferma Confesercenti, iniziano prima di aver avuto l’occasione di vendere a prezzo pieno e la stagione fredda in realtà deve ancora iniziare, tanto che le temperature sopra la norma avrebbero fatto diminuire le vendite invernali.

“Il cambiamento climatico – afferma Confesercenti – complica la partita dei commercianti: le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno, ed i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno”.

I consumatori e gli acquisti in saldo

Il 40% ha già individuato cosa comprare, e prevede di acquistare entro domenica 7 gennaio, con un budget medio previsto di 267 euro a persona, anche se il 38% prevede di spendere meno di 150 euro.

Una polarizzazione confermata dal fatto che la maggior parte assoluta dei consumatori, il 56%, comprerà solo di fronte ad un’offerta convincente. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie: l’onda lunga dell’inflazione pesa ancora sui bilanci, e l’acquisto in saldo diventa più ragionato.

Cosa si compra nei saldi invernali?

Secondo l’indagine per Confesercenti, chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%).

Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard, cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte.

Sui saldi, i negozi fisici mantengono la preferenza dei consumatori: li sceglie l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare online. A convincerli è la sensazione di avere più garanzie presso un punto vendita fisico, confermata dal 47% degli intervistati.

I saldi invernali e il cambiamento climatico

Oltre nove imprese su dieci del commercio moda, afferma Confesercenti, ritengono che la data di inizio dei saldi invernali, appena una manciata di giorni dopo l’inizio ‘astronomico’ dell’inverno, il 21 dicembre, sia troppo anticipata.

“Una percezione fortemente acuita quest’anno, dopo un autunno inverno dalle temperature più miti del normale. Un cambiamento climatico che ha inciso sulle vendite del 96% delle imprese, che segnalano un calo medio del 46% delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno inverno”.

Spiega il presidente nazionale di Fismo Confesercenti Beniamino Campobasso: «Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione. I saldi iniziano in un periodo eccessivamente precoce rispetto al fine stagione, laddove, se si espletassero nel giusto periodo, rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico, sia per gli operatori commerciali che per i consumatori. Le piccole e medie imprese del commercio non hanno un sufficiente lasso di tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno, e si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata da GDO e commercio on line. A ciò si aggiunge il fatto che le condizioni climatiche, con le temperature praticamente estive che si sono protratte durante tutto il periodo autunnale, hanno pesantemente condizionato negativamente il lancio della vendita di capi invernali».

Fismo chiede di “posticipare l’inizio degli sconti ad una data più vicina a quella della vera fine della stagione”.


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