Saldi estivi, partenza con andamento lento. Consumatori prudenti e incerti
Partenza lenta per i saldi estivi, scattati sabato 1° luglio in tutta Italia. I negozi non sono certo rimasti vuoti ma in pochi hanno fatto spese. Nelle grandi città qualche segno positivo c’è stato solo per outlet e grandi centri commerciali, con buone presenze alimentate soprattutto dai turisti. I consumatori hanno accolto le vendite estive di fine stagione con grande cautela.In qualche caso, poi, le spese sono andate davvero molto a rilento: è il caso di Roma, che veniva da un lungo ponte partito con la festa di San Pietro e Paolo. I romani al mare o fuori porta hanno infatti segnato un flop per l’avvio delle vendite di fine stagione.
Le prime stime della partecipazione dei consumatori ai saldi estivi sono improntate a una grande cautela. Federconsumatori parla espressamente di “avvio lento” in cui “molti osservano, ma solo in pochi acquistano”. L’Osservatorio dell’associazione ha monitorato le principali vie dello shopping nella prima giornata di saldi a Roma, Milano e Napoli. Scoprendo appunto un “avvio frenato” in cui i clienti non sono mancati ma in pochi sono davvero usciti dai negozi con i pacchetti in mano. Parecchi si sono limitati a osservare i prezzi e a monitorare gli sconti, rimandando gli acquisti più avanti nel tempo con la speranza di spuntare sconti migliori.
Federconsumatori stima che farà acquisti in saldo circa il 38% delle famiglie italiane, mettendo in conto un budget di circa 120 euro a famiglia. “La polemica relativa all’avvio anticipato dei saldi da parte di alcuni negozianti, nonché di grandi catene, conferma in pieno l’ipotesi che da anni sosteniamo: la necessità di una completa liberalizzazione dei saldi, così come avviene in molte città europee, così da dar modo ai cittadini di usufruire degli sconti in diversi momenti dell’anno”, dice Federconsumatori. E di partenza “al rallentatore” parla anche il Codacons. “Nelle prime ore di saldi non si è registrato un particolare afflusso di cittadini a caccia di offerte – dice il presidente Carlo Rienzi – A Roma come a Milano e Napoli la partenza degli sconti appare tiepida, mentre nel resto d’Italia solo gli outlet e i grandi centri commerciali registrano buone presenze e qualche coda fuori dai negozi alimentata, specie nei grandi centri, dai turisti stranieri”.
La corsa all’acquisto è venuta meno soprattutto a Roma. “Le vie della città appaiono semi-deserte e anche i centri commerciali risultano svuotati con pochi cittadini a caccia di occasioni – prosegue Rienzi – Negli outlet e nelle boutique d’alta moda, così come nel centro storico, sono quasi solo i turisti a girare per negozi e fare qualche acquisto. Mai negli ultimi anni si era vista a Roma una partenza dei saldi peggiore di questa, sia sul fronte delle presenze che su quello delle vendite. Ad incidere sull’andamento della prima giornata di sconti ha pesato sicuramente il ponte, che ha spinto molti romani fuori dalla città e al mare, ma anche una generale disaffezione dei cittadini nei confronti dei saldi, senza contare che già da diversi giorni gli sconti erano partiti “sottobanco” in numerosi negozi”.
Ma quanto dovrebbero spendere (il condizionale è d’obbligo) le famiglie che comprano in saldo? Confesercenti ha parlato nei giorni scorsi di un budget stabile di circa 220 euro a famiglia ma anche di grande incertezza, considerato che a ridosso della partenza dei saldi un italiano su tre ancora non sapeva se avrebbe o meno fatto acquisti. Tutto questo mentre aumentano gli sconti, con un negozio su quattro in partenza direttamente con saldi del 50%. “Tra chi è indeciso se partecipare o ha già scelto di non farlo, uno su quattro lo fa perché ritiene di non avere risorse economiche sufficienti, mentre il 37% preferisce risparmiare qualcosa per il futuro – afferma Confesercenti – Il restante 38%, invece, indica la mancata necessità di vestiti o accessori come ragione principale. Ma anche tra chi ha già pianificato acquisti cresce la prudenza: il 47% cercherà soprattutto la convenienza, mentre solo uno su quattro (il 27%) approfitterà degli sconti per portare a casa a prezzo ridotto uno o più capi di qualità”.
I saldi sono anche online. In Rete non mancano le promozioni, unite a una grande varietà di scelta, ma tutto questo si accompagna alla necessità di fare attenzione per evitare raggiri. Qualche consiglio su questo versante viene dal Movimento Difesa del Cittadino. L’associazione ricorda che bisogna partire da una buona ricerca online e digitare le giuste parole chiave. “Sembra scontato – spiega il presidente del Movimento Difesa del Cittadini, Francesco Luongo – ma cercare un prodotto con una parola piuttosto che un’altra fa davvero la differenza, accertati che la ricerca conduca al sito diretto o a siti autorizzati alla vendita di quello che stai cercando. Anche venditori truffaldini sfruttano indicizzazioni e campagne ad hoc per posizionarsi sui motori di ricerca”. Nell’ecommerce è importante valutare da chi si acquista. Online si può comprare, ricorda MDC, direttamente dal sito dell’azienda (se prevede questa opzione) oppure in siti web di intermediari digitando il nome del prodotto sul motore di ricerca. In quest’ultimo caso “è bene verificare da chi si sta effettivamente acquistando e da chi proviene il prodotto. Esistono molti siti che rilasciano certificazioni di qualità e sicurezza a società che si occupano di e-commerce. Nelle pagine web – ricorda il presidente dell’associazione – deve essere indicata la partita Iva, obbligatoria. Per verificare che esista effettivamente, e corrisponda ad una società reale, basta fare un veloce controllo sul sito dell’Agenzia delle entrate. A disposizione c’è un apposito motore di ricerca, che si trova facilmente nel portale”.
Come negli altri negozi, è necessario verificare se il saldo è davvero tale e prestare attenzione a sconti troppo elevati e ai costi aggiuntivi. “Un prezzo troppo basso, in alcuni casi con uno sconto superiore al 60%, potrebbe nascondere un prodotto di minore qualità o addirittura falso – dice MDC – Bisogna prestare attenzione anche ad eventuali spese di spedizione o imposte (IVA) che possono far lievitare notevolmente il prezzo iniziale. Un sito affidabile dà con chiarezza tutte le informazioni sui costi aggiuntivi”. Attenzione poi alle catene di Sant’Antonio e alle vendite piramidali. Spiega l’associazione: “Sul web si stanno diffondendo siti specializzati in super offerte, dove è possibile trovare prodotti, dallo smartphone ultimo modello al capo d’abbigliamento firmato, scontati fino all’80%. Spesso, però, dietro questi siti si cela il meccanismo della catena di Sant’Antonio che è alla base delle vendite piramidali. Lo sconto, infatti, si applica solo a chi convince altri “amici” a fare acquisti che, a loro volta, dovranno convincere tanti altri consumatori ad acquistare dal sito seguendo lo stesso schema. Un vecchio trucco che è bene evitare per non rischiare brutte sorprese”.