Le condizioni proposte ieri dalla Commissione Europea, in vista dello stop alle tariffe in roaming che entrerà in vigore a giugno 2017, sono inique e limitative per i consumatori italiani ed europei: è quanto commenta l’Adoc secondo cui il sovrapprezzo per chi userà il cellulare all’estero esce dalla porta ed entra dalla finestra. 

Le nuove condizioni prevedono:

  • la possibilità, per gli utenti, di utilizzare la propria tariffa nazionale, inclusi minuti, sms e GB di traffico dati, per non meno di 90 giorni (ma i 90 giorni non potranno essere utilizzati tutti consecutivamente, la SIM dovrà connettersi alla propria rete nazionale almeno una volta ogni 30 giorni);
  • la possibilità, per gli operatori, di fissare un limite alla quantità di traffico disponibile per l’utente, che deve essere almeno pari alla media del traffico consumato nel proprio Paese sulla base della tariffa scelta dall’utente, con un eventuale sovrapprezzo (massimo 4 cent al minuto per le chiamate, 1 cent per sms, 0,85 cent per MB) in caso di superamento dei limiti;
  • la possibilità, sempre in capo agli operatori, di fissare nel contratto le proprie condizioni di “fair use”, che nel caso peggiore coincideranno con i limiti imposti dall’Unione Europea.

L’Adoc valuta negativamente tali condizioni, proposte per tutelare gli operatori da eventuali abusi da parte degli utenti. La Commissione Europea, in particolare, teme che nei singoli Paesi possa fiorire il mercato di Sim con tariffe low cost di altri Paesi europei. “Le condizioni di utilizzo della propria tariffa all’estero sono estremamente limitative per i consumatori e lesive della concorrenza del mercato – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – a tutto vantaggio dei singoli operatori, che potranno sfruttare la nuova normativa per il lancio di offerte ad hoc, come già avviene oggi. La Commissione Europea, fin dal 2007, è intervenuta in materia con l’obiettivo di una piena attuazione del principio “Roam like at home”, che prevede l’applicazione della tariffa nazionale per il traffico voce, sms e dati, generato in ogni Paese dell’Unione Europea, senza alcun sovrapprezzo. Ma le condizioni di utilizzo previste sembrano contraddire tale principio, dato che i costi extra escono dalla porta e rientrano dalla finestra. Che senso ha eliminare il roaming se poi si impedisce una sana concorrenza all’interno dell’Unione Europea? Perché è possibile acquistare mele in Francia ma non è possibile acquistarvi una Sim di un operatore mobile locale da utilizzare anche nel proprio Paese? E viceversa? L’Unione Europea deve decidere se vuole avere veramente un mercato unico, libero ed equo oppure se vuole continuare a tenere la coperta corta. Finora, nel settore delle telecomunicazioni, gli unici abusi sono stati posti in essere dagli operatori, gli utenti hanno sempre e solo subito le decisioni delle società”. L’Adoc invita l’Agcom a farsi portavoce di questi dubbi ed obiezioni presso il Berec, l’organismo europeo deputato a vagliare le decisioni della Commissione Europea e a mantenere uniforme l’applicazione del principio “Roam like at home”.


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