Risarcimento danni a persone, in arrivo decreto che unifica tabelle
In arrivo il decreto che unifica i valori dei risarcimenti per danni gravi alla persona derivati da incidenti stradali. Sta per essere approvato dal Governo Monti (nel prossimo Consiglio dei Ministri) un provvedimento che prevede un’unica tabella in base alla quale tutti i Tribunali italiani dovranno attribuire i risarcimenti. La notizia suscita reazioni controverse. Secondo Adiconsum il decreto mette fine all’assurda discriminazione attribuita, nei valori economici, dai vari Tribunali alle grandi invalidità. Secondo altri il decreto dimezza i risarcimenti alle vittime e a guadagnarci sono le assicurazioni.
“Non è giusto – ha spiegato ad Help Consumatori il Segretario generale di Adiconsum Pietro Giordano – che il Tribunale di Milano riconosca, ad esempio, 400.000 euro per il colpo di frusta, mentre quello di Messina molto meno. Poi a fine anno le compagnie assicurative, comunque, tirano una linea e spalmano questi costi sulle polizze che aumentano per tutti gli automobilisti. Questo decreto metterà anche fine alla sfilza di contenziosi nei Tribunali, infatti gli avvocato sono contrari perché il cittadino non avrà più bisogno di loro”.
Secondo Adiconsum, però, “sarebbe stato meglio parametrare i risarcimenti ai valori Inail, in quanto una morte da incidente stradale non è diversa dalla morte sul lavoro”.
L’Associazione si aspetta quindi che con l’approvazione di questo decreto arrivi un segnale vero e concreto dalle compagnie di assicurazione, a cominciare dalla discesa dei prezzi praticati all’utenza. “Una discesa che può essere fatta già dall’approvazione, e non inferiore al 5%. Riduzione – conclude Giordano – che sarà ancora maggiore con l’adozione delle misure necessarie ed ancora mancanti di riforma della Rc auto: risarcimento in forma specifica per i danni alle cose, riduzione dei tempi per la richiesta dei danni a 90 giorni, abolizione della cessione del credito, più conciliazione paritetica e meno tribunale. Su tutto questo Adiconsum è pronto ad affrontare tavoli tecnici e politici con le stesse compagnie di assicurazione e con il Ministero dello Sviluppo Economico”.
In una nota congiunta Federconsumatori e Cittadinanzattiva commentano così: “L’emanazione di tale provvedimento ha sollevato un polverone di critiche e contestazioni, proprio perché non è stato accompagnato da notizie chiare e dalle necessarie spiegazioni. La tabella unica definita dal Governo, infatti, riguarda unicamente i danni biologici, quindi non è minimamente confrontabile con le tabelle precedenti (definite dai diversi Tribunali), che, nella maggior parte dei casi, tenevano conto congiuntamente del danno biologico e del danno morale. La quantificazione del danno morale, invece, sarà ora affidata ai Tribunali, che decideranno in base alla valutazione di ogni singolo caso”.
Per effettuare un confronto certo e realistico, in modo da valutare la congruità della nuova tabella, è fondamentale che il Governo, l’IVASS ed i Ministeri coinvolti forniscano le informazioni ed i dati necessari (per poter comparare unicamente i valori relativi ai danni biologici). “Ci aspettiamo, inoltre, che una volta definita la nuova tabella l’IVASS e il Governo vigili attentamente sull’inevitabile abbassamento delle tariffe rc auto di almeno il 15%”.
Diversa la posizione dell’Associazione nazionale esperti di infortunistica stradale (Aneis) e dell’Associazione Vittime della strada che lanciano l’allarme sulla riduzione dei risarcimenti (secondo loro fino al 60%) e fanno appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché non firmi quello che definiscono “un provvedimento che punisce chi non ha colpa e che lede la dignità di chi ha diritto ad un equo risarcimento piuttosto che ad una pietosa elemosina“.
Della stessa idea è il Codici, secondo cui “il provvedimento non fa altro che punire ingiustamente chi non ha colpa, come se il risarcimento non fosse un giusto diritto per chi subisce un danno derivante da un sinistro”. L’Associazione si oppone ad un decreto che incide così negativamente e pesantemente sulla vita e la salute dei cittadini e che favorisce invece, di conseguenza, i gruppi assicurativi.
“Il codice delle Assicurazioni del 2005 – ricorda il Codici – prevedeva l’introduzione di tabelle valide per l’intero territorio nazionale che stabilissero l’entità del risarcimento in base ai punti di invalidità. Da allora sono state emanate quelle per i danni da 1 a 9 punti (di lieve entità), ma per i casi più gravi (da 10 a 100 punti di invalidità) nulla è stato fatto. Fino ad ora sono state applicate le tabelle utilizzate dal Tribunale di Milano, in ottemperanza ad una sentenza della Cassazione del giugno 2011. Oggi invece si sta tentando di far passare un decreto che riduce incredibilmente del 50% i risarcimenti alle vittime stradali”.
Il Codici annuncia che “si appellerà alla Corte Costituzionale se il decreto sarà varato – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale dell’Associazione – In questo modo purtroppo si danneggiano i più deboli: ci rimettono i cittadini e ci guadagnano le assicurazioni”.
premesso che 400.000 euro per un colpo di frusta non esiste in natura, vista anche la lettura della legge 27 del 2012 fatta dalle assicurazioni ( se volete vi paghiamo i giorni di malattia e nemmeno al 100%) e quindi il colpo di frusta non è più risarcito, non si è mai visto cedere un diritto consolidato ( risarcimento con tabelle del tribunale di milano come da recente cassazione) in cambio di una speranzosa attesa ( che non arriverà mai). comunque meglio pagare in più ed essere giustamente risarciti.
e tutte le cause iniziate per differenze che potrebbero non esserci più, visto il taglio anche del 60% per i grandi lesi, come i minori con invalidità alla nascita vicini al 100% per danni da parto? di cosa vivranno? come pagheranno le cure di un welfare che verrà sempre maggiormente tagliato?