Rincari, Urso propone accordo su paniere di beni a prezzi calmierati
Al tavolo con la grande distribuzione il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha proposto un accordo su un paniere di beni a prezzi calmierati
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha proposto, al tavolo con la grande distribuzione, un accordo su un paniere di beni di largo consumo a prezzi calmierati.
Secondo quanto si apprende dall’Ansa, Urso ha dichiarato che “è iniziato un confronto che dovrebbe portarci a un’intesa con la grande distribuzione, ma dobbiamo coinvolgere anche il sistema produttivo. Penso che nella prossima settimana entreremo nel vivo di questo confronto, per raggiungere formalmente un’intesa che possa consentire ai cittadini di percepire una significativa riduzione dei prezzi dei beni a maggior consumo”.
Beni a prezzi calmierati, UNC: valuteremo, possibili rischi
“Valuteremo la proposta. Sospendiamo il giudizio in attesa di sapere cosa intende fare esattamente il ministro. L’iniziativa, infatti, può essere positiva, ma presenta anche possibili rischi“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“A titolo di esempio – prosegue – se si proponesse di congelare il prezzo di alcuni prodotti, in un momento in cui invece dovrebbero iniziare a scendere, si cadrebbe dalla padella nella brace. Occorre anche evitare che gli accordi con la grande distribuzione possano di fatto costituire un’intesa restrittiva della concorrenza. Sarebbe positivo, invece, se le imprese si impegnassero a vendere al loro prezzo di costo i prodotti di questo paniere“.
Codacons: per i consumatori solo vantaggi
Il Codacons, invece, apprezza la proposta del Ministro Urso ed esclude che dalla misura possano derivare rischi per i consumatori.
“Qualsiasi provvedimento in grado di calmierare i listini al dettaglio è il benvenuto, soprattutto in considerazione del fatto che i prodotti più acquistati dai cittadini, come alimentari e carrello della spesa, continuano a registrare aumenti annui a due cifre – spiega il presidente Carlo Rienzi – Dalla misura, che non costituisce affatto una intesa restrittiva della concorrenza, ci saranno quindi solo vantaggi per le famiglie, anche perché i prezzi potranno essere ritoccati al ribasso qualora i listini alimentari dovessero tornare a scendere in Italia”.
“Accordi di questo tipo vanno difesi e incentivati, perché a differenza di bonus una tantum che non risolvono il problema dei prezzi, sono iniziative in grado di apportare vantaggi per tutti e su larga scala, producendo un effetto calmierante sui listini e innescando la concorrenza”, conclude Rienzi.