Col freddo rincarano frutta e verdura. Ma a pagare i costi del maltempo non possono essere i consumatori. La denuncia arriva da Federconsumatori, che segnala un aumento medio del prezzo di frutta e verdura di oltre il 20%, pari a una ricaduta sulla spesa familiare di 152 euro in più l’anno. Sostiene Federconsumatri: “Il brusco calo delle temperature e le violente perturbazioni che nelle scorse settimane hanno interessato il nostro Paese hanno avuto, come temevamo, consistenti ripercussioni sui prezzi applicati sui banchi di frutta e verdura nei mercati e nei punti vendita della grande distribuzione”.

Dalle rilevazioni dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dalle segnalazioni ricevute dai cittadini e dai dati Ismea, rileva l’associazione, “emerge che il costo all’origine di alcuni prodotti ortofrutticoli ha subito un incremento considerevole: particolarmente rilevante l’aumento che ha interessato cetrioli (+56,9% rispetto ad un mese fa), melanzane (+36,9%), e cipolle (+19,1%), mentre è più contenuta (si fa per dire!) la crescita che ha interessato zucchine (+5,4%), kiwi (+3,8), carote e carciofi (+,2,9%)”. L’aumento medio è del 20,6% per un aggravio di spesa che sfonda quota 152 euro l’anno.

“Il clima impazzito sta mettendo a dura prova l’intero settore ma non possono essere i consumatori a pagarne letteralmente le conseguenze – dice Federconsumatori – È quindi urgente monitorare e calmierare gli aumenti, che, per qualche misteriosa ragione, in queste situazioni si impennano al rialzo con grande rapidità ma impiegano invece molto più tempo per riadeguarsi al ribasso, e intervenire tempestivamente per ripristinare le colture laddove vi siano dissesti e emergenze”.


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