Tariffe elettriche, consumatori e ambientalisti contro campagna dell’Autorità energia
La riforma tariffaria dell’elettricità è partita. E gli elettrodomestici di casa dialogano insieme rivendicando la bontà delle novità in arrivo. Il mini-spot è sul sito dell’Autorità per l’energia, che ha allestito una campagna istituzionale per spiegare la riforma delle tariffe elettriche, partita dal 1° gennaio 2016 con un processo che si concluderà il 1° gennaio 2018. Lo spot però non piace a tutti. Come non piace a tutti la riforma. Adusbef, Codici, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e WWF sono critiche: per loro la riforma “agevola il consumo dell’energia” e penalizza chi tende a risparmiare.
Sul proprio sito internet, l’Autorità per l’energia spiega che al termine della riforma, che si concluderà appunto il 1° gennaio 2018, “la tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore (cioè quella parte dei costi della nostra bolletta con cui paghiamo i servizi per misurare e far arrivare nelle nostre case l’energia elettrica) e per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico), in totale circa il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per ogni livello di consumo, abbandonando la cosiddetta “struttura progressiva”, cioè con prezzi di ogni singolo kWh crescenti al crescere dei consumi. In questo modo – dice l’Autorità – le famiglie andranno a pagare un corrispettivo meglio commisurato al servizio che utilizzano e più aderente ai costi effettivi”. L’Autorità spiega che “avere una tariffa con “struttura progressiva” – che ora verrà superata – vuol dire che il prezzo unitario del kWh aumenta al crescere dei consumi totali, cioè si paga l’energia in modo più che proporzionale rispetto ai consumi, anche se in effetti il costo per produrre e trasportare un kWh di energia è sempre costante”. Mentre con la riforma si eliminano le differenze di prezzo per scaglioni di consumo “in modo tale da ottenere una tariffa lineare, più equa, più trasparente”.
Non tutti però sono d’accordo. Adusbef, Codici, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e WWF spiegano in un comunicato congiunto che la riforma “fa pagare di più i consumatori che risparmiano o che hanno messo in atto un intervento di efficienza energetica. La riforma infatti, agevola il consumo dell’energia, di conseguenza sarà penalizzato chi tenderà a risparmiare, che si ritroverà in bolletta cifre spropositate. Saranno i piccoli consumatori di energia a subirne le conseguenze, ad essere premiato, paradossalmente, sarà chi consuma di più”.
Sotto i riflettori finisce anche lo spot sulla nuova tariffa elettrica, ritenuto “fuorviante” per i consumatori. Dicono le associazioni: “L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, attraverso il video diffuso sul proprio canale Youtube, continua a lasciar trapelare un’informazione ingannevole e illusoria sulla nuova tariffa elettrica. Lo spot che ha come protagonisti vari elettrodomestici che elencano tutti i benefici e i vantaggi della nuova riforma, sembra infatti fuorviare i consumatori, palesandosi in una condotta commerciale scorretta in quanto ingannevole. Ecco perché l’Associazione dei consumatori Codici ha segnalato la questione all’Antitrust”.
Quali le contestazioni? Non è subito comprensibile l’affermazione sulla “tariffa di rete ripulita dai sussidi”. Spiegano le associazioni: “Sembrerebbe comportare un risparmio ma non si comprende in che modo. Solo gli addetti ai lavori ricorderanno, invece, come probabilmente si faccia riferimento ad una pulizia del sistema tariffario da un sussidio incrociato tra utenti domestici. La progressività della tariffa di rete, infatti, comportava un importo minore di tale tariffa per minori consumi. Probabilmente, l’Autorità quando parla di sussidio intende una sorta di “aiuto” in favore dei grandi consumatori di energia in sfavore dei più piccoli. Tale lettura, che pure si contesta, non è minimamente comprensibile dal breve spot”. Secondo le associazioni, infine, le nuove tariffe finiranno per premiare solo le utenze domestiche che consumano oltre oltre 2.700 kWh l’anno, che in Italia sono meno del 20% del totale. C’è poi anche un appunto sul bonus sociale: non si tratta di una novità, dicono le associazioni, perché esisteva anche prima della riforma.
e cosa vi volevate aspettare da un governo che non ha fatto altro che agevolare le ‘posizioni forti’? da che deriva tanta meraviglia?