La sensibilità degli italiani nei confronti della raccolta differenziata dei rifiuti è sempre più alta. L’attenzione verso il riciclo e il riuso sta aumentando ma tutto questo non sempre è visibile sull’andamenti dei costi sostenuti. Quanto pesa  la Tari per gli italiani? In media poco più di 320 euro per una famiglia di tre persone che vive in 100 mq, che diventano 145 euro per una persona che viva da sola in 60 mq. Ma con molte e ampie differenze fra città e città. A dirlo è l’indagine di Federconsumatori su “Servizi e tariffe dei rifiuti”.

L’associazione ha svolto un’indagine sulla Tari nei 20 Comuni capoluogo di provincia, con un focus sulla gestione del riciclo e sui costi della raccolta differenziata. Il report è stato lanciato oggi in vista della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (da domani fino al 26 novembre) che quest’anno si svolgerà sul tema “Riusa e Ripara: Dai una seconda vita agli oggetti!”. Un invito al riuso e al riciclo, dunque, per ridurre la produzione di rifiuti e per promuovere il passaggio da un consumo “usa e getta” a un atteggiamento che valorizzi i prodotti e le risorse utilizzate.

“Gli obiettivi fissati a livello europeo richiedono di raggiungere il 60% di riciclo dei rifiuti urbani per il 2025 e il 65% entro il 2030 – ricorda Federconsumatori – L’ Italia è ancora indietro nella crescita del sistema di riciclaggio dei rifiuti: la Basilicata è ferma al 31%, la Puglia al 30%, il Molise e la Calabria al 25%, la Sicilia addirittura al 13%”. Nel documento, l’associazione evidenzia un maggior attenzione degli italiani nei confronti della raccolta differenziata. Si legge: “Gli italiani hanno cominciato ad avere un approccio più responsabile sul tema della raccolta differenziata: il 91% la fa abitualmente, il 93% la considera una utile necessità e il 91% la mette al primo posto tra i comportamenti anti-spreco e tra le buone abitudini ambientali. Le raccolte differenziate dei rifiuti “più gettonate” (91%) sono quelle di carta, vetro e plastica (dati Ipsos)”.

Come vanno invece i costi? Dal report di Federconsumatori emerge che “la spesa media annua che una famiglia tipo composta da tre componenti in un appartamento di 100 metri quadri ha sostenuto nel 2017 è di 321,96 euro annui, pari al 2% in più rispetto al 2016 (anno in cui la spesa è stata di 317,04 Euro)”. Ci sono però differenze territoriali: la media di spesa nel Nord Italia è di circa 310 euro, è di circa 300 euro nel Centro Italia ed è più alta al Sud, dove diventa di 344 euro. Una famiglia mononucleare in un appartamento di 60 metri quadri nel 2017 ha speso 145,93 euro, contro i 129,98 euro del 2016, con un aumento del 14%. Anche in questo caso, ci sono differenze: la cifra è pari a 141 euro al Nord, a 135 euro al Centro ed è più alta al Sud dove si attesta sui 155 euro.

Le differenze sono ampie anche da città a città. Spiega Federconsumatori: “Volendo stilare la classifica delle città più care, emerge che il primo posto è occupato da Cagliari con 549,09 euro, Napoli con 448,23 euro e Genova con 378,27 euro. Le città in cui la tariffa risulta meno onerosa, invece, sono Trento, dove la famiglia tipo (tre componenti, 100 mq appartamento) spende mediamente 183,99 euro, seguono in ordine Potenza con 218,02 euro, Catanzaro con 254,93 euro e Campobasso con 257,59 euro”. Per una famiglia mononucleare in un appartamento di 60 mq, la spesa più alta è sostenuta sempre a Cagliari con 235,11 euro, seguita da Napoli con 218,45 euro e da Roma con 175,53 euro; quella più bassa, invece, si registra a Potenza con 79,89 euro, seguita da Trento con 86,05 euro e da Firenze con 112,88 euro.

Da tale quadro, dice Federconsumatori, “appare evidente la necessità di definire una governance nazionale, attuando la piena operatività dell’Autorità per l’Energia nel settore. Si tratta di un’operazione fondamentale, in tal senso, per ridurre il divario esistente a livello territoriale, sia in relazione ai costi che alla gestione del riciclo, per un nuovo modello di sviluppo che miri a ridurre il volume dei rifiuti attraverso una pianificazione partecipata e condivisa con i cittadini”.


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