Relazione annuale Agcm: aumentano le sanzioni e cresce la tutela al consumatore
Nel 2015 e nei primi 5 mesi del 2016 l’Autitrust ha emesso sanzioni per un totale di 433 milioni di euro. Di questi, oltre 71 milioni di euro sono state comminate in materia di tutela del consumatore. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le sanzioni sono aumentate rispettivamente del 63% e del 137%. Così, il Presidente dell’Agcm, Giovanni Pitruzzella, ha aperto la presentazione dell’annuale relazione al Parlamento sull’operato dell’Autorità. Nel periodo considerato, sono stati chiusi 19 procedimenti per intese, 4 procedimenti per abuso di posizione dominante, 9 per concentrazioni. Nel periodo di riferimento, l’Antitrust ha concluso 5 indagini conoscitive (di cui 3 nel 2016). Per quanto riguarda la tutela del consumatore, i procedimenti conclusi con una sanzione sono stati 129, 23 quelli chiusi con impegni. I procedimenti per pubblicità ingannevole sono stati 7, tutti chiusi con l’irrogazione di una sanzione. Per la prima volta è stata applicata la disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, con 2 procedimenti aperti, di cui 1 chiuso con sanzione.
Il Presidente Pitruzzella ha quindi sottolineato il ruolo che l’Autorità riveste in un periodo di grandi trasformazioni come quello attuale, dove le nuove tecnologie creano scenari del tutto nuovi anche per il mercato. “Gli interventi dell’Antitrust affrontano alcune delle sfide lanciate da questa grande trasformazione. Cominciamo con l’innovazione, sempre più sinonimo di economia digitale”.
Quando si parla di economia digitale non si può fare a meno di pensare anche all’esigenza di avere una infrastruttura di rete in grado di supportarla ma ciò non deve essere occasione per innescare prepotenze sul mercato. Il riferimento va quindi alla sanzione per abuso escludente comminata a Telecom Italia che ostacolava la concorrenza degli altri operatori forte del controllo della rete in rame. Tra gli altri ambiti di intervento, Pitruzzella si è soffermato su alcuni aspetti della sharing economy, con il caso Uber e Airbnb, dell’e-commerce, citando il caso Amazon, del teleselling, del controllo delle concentrazioni di mercato, della vigilanza sulle aziende erogatrici di beni essenziali come acqua, luce e gas in relazione alle fasi di accertamento e verifica dei consumi, delle modalità di fatturazione e di gestione dei reclami.
Un sostanziale apprezzamento è stato rivolto alla “riforma Madia” che, dice Pitruzzella “è in piena sintonia con molti dei suggerimenti dell’Antitrust, dando vita, con i decreti legislativi di attuazione, ad uno dei più importanti processi di riforma amministrativa della storia italiana”.
Le associazioni dei consumatori si dicono soddisfatte dei contenuti della relazione dell’Antitrust, che ha colto le problematiche da affrontare per migliorare un mercato come quello italiano, ancora oggi attraversato da poca chiarezza, poca trasparenza e poca competitività. “Quello che emerge chiaramente da quanto esposto è che tale Autorità ha bisogno di strumenti più forti e di un ampliamento delle proprie competenze”, dichiarano congiuntamente Federconsumatori e Adusbef. “Il ruolo rivestito dall’Antitrust è di fondamentale importanza, anche alla luce della delicata situazione economica in cui si trova il nostro Paese. In tale congiuntura, incerta e ancora caratterizzata da tratti fortemente negativi, i comportamenti vessatori delle imprese rischiano di trovare terreno fertile”.
“L’Antitrust è uno degli ultimi baluardi a difesa dei cittadini, dei consumatori, del mercato, del territorio”, dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc “come dimostrato dalla sua quotidiana attività di interventi e di azioni a tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori, anche in collaborazione con noi Associazioni dei consumatori. Basti pensare che nell’ultimo anno sono stati chiusi centinaia di siti online che vendevano prodotti contraffatti, alterando il mercato, danneggiando i produttori e ingannando e mettendo a rischio la salute dei consumatori. Non ultimo la decisione di chiudere oltre 250 siti, grazie anche alla nostra denuncia”.