Recupero crediti, Antitrust: stop a pratiche scorrette di GE.RI.
Ai consumatori arrivavano pressanti solleciti di pagamento di presunti crediti, talvolta con la minaccia di azioni legali e addirittura l’annuncio di una visita da parte di un funzionario, a casa o sul posto di lavoro, per tentare la composizione bonaria del debito. L’Antitrust è intervenuta a tutela dei consumatori bersagliati da solleciti di pagamento fatti in modo aggressivo e relativi a presunti crediti, infondati o prescritti, e ha disposto la sospensione da parte della GE.RI. Gestione Rischi S.r.l. e della ELLIOT S.r.l. di ogni attività diretta al recupero crediti con modalità scorrette.
“La misura è stata adottata per impedire da subito, in attesa della conclusione dell’istruttoria, effetti negativi per i cittadini”, spiega l’Antitrust, che si è mossa su numerose segnalazioni arrivate da cittadini, dal Gruppo Antitrust del Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza e dalle associazione dei consumatori. Secondo tali segnalazioni “la GE.RI., in particolare nei primi mesi del 2014, avrebbe sollecitato via posta, con mail, telefonate e sms, il pagamento – su incarico di diversi committenti – di presunti crediti, non dettagliati o infondati o prescritti, anche minacciando azioni legali. In alcune comunicazioni veniva addirittura preannunciata la visita di un funzionario a casa o sul posto di lavoro per “ritentare la composizione bonaria del debito” – spiega l’Antitrust – Taluni consumatori, inoltre, sono stati invitati a contattare una numerazione a pagamento, “per eventuali comunicazioni” o per delle “verifiche amministrative”, con un costo della chiamata alquanto elevato. La società, tuttavia, ha comunicato di aver attualmente disattivato la relativa numerazione”.
Secondo quanto appurato nella prima fase del procedimento, il recupero di alcuni crediti sarebbe stato commissionato dalla ELLIOT S.r.l., società che ha acquistato, a prezzi irrisori rispetto all’importo nominale, la titolarità, dal marzo 2013, di crediti vantati da altri professionisti. “Il provvedimento – aggiunge l’Antitrust – rientra in un settore di particolare attualità, in relazione al quale l’Autorità ha già adottato numerosi provvedimenti, irrogando sanzioni per oltre 600 mila euro, in particolar modo nei confronti di società di recupero crediti responsabili di pratiche aggressive per l’inoltro di finte citazione in giudizio”.
Una delle segnalazioni sulla GE.RI è arrivata proprio a febbraio, quando l’Unione Nazionale Consumatori ha segnalato che la società stava inviando richieste di recupero crediti aggressive per ottenere il pagamento di importi dei quali non si era neanche sicuri. Per l’UNC si prospettava anche una violazione della privacy nel momento in cui la stessa GE.RI. preannunciava la visita di un funzionario per “ritentare la composizione bonaria” del debito.