I premi pagati alle compagnie assicurative sono in calo dell’8,7% nel 2016, con una flessione forte diffusa soprattutto nel comparto “vita” mentre quello “auto” registra una diminuzione più contenuta. I prezzi dell’Rc auto sono in calo e si attestano in media a 420 euro per un’auto privata. Rimangono però ancora superiori di 140 euro rispetto ai grandi paesi europei, anche se questa cifra negli anni si sta riducendo. Si confermano le differenze territoriali. Il quadro emerge dalla Relazione annuale dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) presentata oggi dal presidente Salvatore Rossi.

Nel 2016 il totale dei premi pagati alle compagnie assicurative stabilite in Italia è diminuito dell’8,7 per cento rispetto all’anno precedente, da 147 a 134 miliardi. Si tratta – ha detto Rossi – di un calo forte, che spinge a chiederci subito se esso sia diffuso fra tutti i rami d’attività delle compagnie, o sia concentrato; se sia dipeso dai prezzi unitari o dalle quantità”. Spiega Rossi che “a soffrire di più è stato il comparto “vita”, in cui il valore dei premi è diminuito dell’11 per cento, dopo tre anni di continua crescita; il comparto “auto” (che chiamo così per semplicità, ma che comprende ogni tipo di rischio posto da qualunque veicolo a motore) ha subìto una diminuzione più contenuta, del 3,1 per cento, che si inscrive però in una tendenza alla discesa in atto da un quinquennio; è invece finalmente salito – a un passo che non si rilevava dal 2008 – il comparto danni non auto, del 3 per cento”.

Spostando l’attenzione sull’Rc auto, emerge che “il risultato moderatamente negativo nei premi incassati è dipeso innanzitutto dai prezzi – ha detto il presidente Ivass – Cinque anni consecutivi di riduzione del prezzo medio hanno portato quest’ultimo, nel quarto trimestre del 2016, a 420 euro per un’automobile a uso privato”. Nel confronto europeo, il premio medio per l’assicurazione, al netto di tasse e contributi, è ancora superiore di 140 euro in Italia rispetto ai grandi paesi europei – Francia, Germania e Spagna – ma il divario si è ridotto rispetto agli oltre 260 euro del 2011 e ai quasi 190 dello scorso anno. L’Ivass conferma la variabilità territoriale dei prezzi: alla fine del 2016 a Napoli il prezzo medio era di circa 630 euro, ad Aosta si fermava invece a 300 euro. Si tratta di un divario, prosegue il presidente Ivass, che si è comunque ridotto. “Riduzione della circolazione dovuta alla crisi economica e più efficace lotta alle frodi, anche grazie alla tecnologia, spiegano in larga parte entrambi i risultati”.

Nel lavoro prossimo dell’Ivass ci sarà un’attenzione particolare nei confronti delle polizze vita dormienti. Spiega il presidente Rossi: “Un caso particolare è quello delle polizze cosiddette “dormienti”, su cui andiamo ora appuntando la nostra attenzione. Il fenomeno è assai rilevante. Da una nostra indagine emerge che circa 4 milioni di polizze vita sono scadute negli ultimi 5 anni ma non sono state liquidate, perché le compagnie non sanno se l’assicurato è o no deceduto prima della scadenza della polizza: molto spesso i beneficiari non si fanno avanti perché non sanno di esserlo, e nella polizza sono indicati in modo generico (ad esempio, “gli eredi legittimi”). Abbiamo sensibilizzato imprese e consumatori. Molte imprese si sono attivate avviando nuove verifiche, consapevoli del potenziale danno reputazionale che può ricadere su di loro”.

I dati sull’Rc auto sono però contestati da Federconsumatori che li considera sottostimati. “Stando ai dati dell’Ivass il costo medio di una polizza ammonta a 420 euro. Un dato più che ottimistico, dal momento che, dalle nostre rilevazioni, emergono costi ben più onerosi”, dice Emilio Viafora, presidente Federconsumatori. Secondo il monitoraggio dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori i costi sono più alti. Per un veicolo di cilindrata 1200, un 50enne in prima classe paga una cifra molto variabile: da 507 a 688 euro a Roma, da 774 e 1172 euro a Napoli, da 363 a poco meno di 500 euro a Milano. Per i diciottenni neopatentati l’associazione stima prezzi molto superiori, che raggiungono nelle grandi città una media di quasi 2300 euro l’anno.

“Secondo i dati raccolti, mediamente, il costo delle polizze è aumentato nel 2016 del +1,5%, con alcuni picchi, soprattutto per i neopatentati e per le polizze al Sud Italia, che oltrepassano il 15-20% – dice Federconsumatori – Dati ancora lontanissimi dalla media europea. In tale contesto deteniamo il primato, oltre che per i conti correnti bancari più cari, anche per le polizze rc auto più onerose. Questi dati evidenziano chiaramente l’urgenza di adottare norme tese a contrastare attivamente divari e disuguaglianze, eliminando l’annoso divario tra Nord e Sud. Da troppi anni, infatti, gli automobilisti al Sud sono vessati da tariffe eccessivamente onerose, che incidono in maniera pesante sui bilanci familiari, costringendo molti automobilisti a ricorrere a prestiti e finanziarie per poter far fronte al pagamento dell’assicurazione auto”.

Bene il calo dei prezzi ma non basta, sottolinea l’Unione Nazionale Consumatori. Dice il presidente Massimiliano Dona: “Il divario con l’Europa, infatti, non solo resta ma si riduce con minore velocità rispetto al passato. Dai 234 del 2011 si era passati ad una differenza di prezzo di 182 euro nel 2014 fino a 150 euro nel 2015. Ora si scende di appena 10 euro. Troppo poco. Il differenziale è ancora una voragine intollerabile che andrebbe colmata al più presto”.

 

Notizia pubblicata il 23/06/2017 ore 16.47


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)