Rc auto, Federconsumatori: aumentano ancora i costi delle polizze (Foto Pixabay)

Quest’anno i costi delle polizze rc auto sono ancora in aumento. Nei primi due mesi del 2024 già ci sono rincari del 5% per gli assicurati in 14esima classe e del 2% per quelli in prima. Sono i dati che Federconsumatori mette sul piatto della bilancia in vista della Commissione di allerta rapida sui prezzi, convocata per domani, per “approfondire le tematiche assicurative e, in particolare – riporta la nota del Ministero – le recenti dinamiche dei costi dell’RC auto, a fronte di un aumento del prezzo medio del +7,1% tra novembre 2023 e lo stesso periodo nel 2022, come pubblicato da IVASS”.

Per l’occasione Federcarrozzieri ha già annunciato la presentazione di un suo dossier. Mentre Federconsumatori cita stime Aci-Istat sugli incidenti stradali nel primo semestre 2023 che fotografano una diminuzione dell’1% di incidenti rispetto all’anno precedente. “Non può essere certo imputabile all’andamento dell’incidentalità, quindi, l’incremento delle polizze rc auto rilevato da IVASS”, afferma l’associazione.

Polizze rc auto, rincari a inizio 2024

E questo aumento non si è ancora fermato. Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori a gennaio-febbraio 2024, rispetto al 2023, c’è un aumento medio del 5% per chi si trova in 14esima classe e del 2% per chi si trova in prima classe. Gli aumenti più elevati si registrano a Roma e Napoli per i 18enni in 14esima classe, tipologia di assicurati che registra picchi di aumento anche del 28%.

“Mentre migliora la situazione per i 18enni che devono stipulare una polizza in prima classe (che beneficiano della legge 248/2006 c.d. Decreto Bersani), che devono fare i conti con un aumento medio del +1%, non va altrettanto bene per chi si trova nella stessa classe ma ha un’età anagrafica di circa 50 anni: in questo caso si registra un aumento medio del +2% – prosegue Federconsumatori – Ancora più assurdo e intollerabile è il confronto con il contesto europeo: nel 2023 in Italia per la polizza rc auto si pagava mediamente il 27% in più rispetto agli altri paesi”.

Per l’associazione si tratta di “un divario inaccettabile” che va sanato.

“Se, come spesso ci siamo sentiti rispondere a tali obiezioni, il divario e gli incrementi sono causati da un aumento dei veicoli circolanti senza copertura assicurativa è ora di prendere provvedimenti mirati contro tale fenomeno: non possono essere i cittadini a pagarne le conseguenze”, conclude Federconsumatori.


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