Rc auto, cittadini del Sud virtuosi ma tartassati
Ci risiamo. I cittadini del Sud Italia, nonostante alla guida siano più virtuosi, continuano a pagare tariffe rc auto più elevate e per poter risparmiare qualcosa vedono maggiori garanzie nella possibilità di confrontare le assicurazioni auto più vantaggiose alla ricerca del preventivo meno dispendioso che consenta di spuntarla sui continui rincari.
Non sono bastati il tentativo di ottenere una tariffazione unica per gli automobilisti virtuosi, una petizione popolare, tra l’altro giunta fino alla scrivania di Erminia Mazzoni, presidente della Commissione Europea per le petizioni, e l’apertura di un’istruttoria dell’Isvap nei confronti di 8 compagnie assicuratrici sospettate di aver eluso l’obbligo a contrarre previsto dalla legge sull’Rc auto.
Le nuove rilevazioni giungono da SuperMoney: secondo lo studio negli ultimi 5 anni i guidatori residenti al Sud hanno fatto meno incidenti di quelli di Nord e Centro.
Eppure continuano a sostenere costi assicurativi ben più onerosi. Come si spiega questa contraddizione? Tra i guidatori residenti al Sud, soltanto l’11% ha dichiarato di aver fatto un incidente con colpa negli ultimi 5 anni; al Nord questa percentuale è pari al 12,7%, mentre al Centro sale al 15,1%. Da questi dati emerge chiaramente come gli automobilisti meridionali siano i meno indisciplinati d’Italia: ciononostante, il prezzo medio di una polizza, nelle regioni del Sud, arriva a essere fino a tre volte superiore rispetto al premio assicurativo sostenuto dai cittadini del nord, come denunciato da un altro recente studio condotto da SuperMoney.
Dall’indagine di SuperMoney emerge un altro dato molto interessante: se è vero che le tariffe Rc auto, al Sud, sono più elevate in partenza, in caso di sinistro queste non subiscono però rincari elevati. I prezzi sono quindi omogeneizzati verso l’alto. Al Sud il prezzo medio di una polizza, per chi non ha fatto alcun incidente negli ultimi 5 anni, è di 1.456 €; il costo sale a 1.565 € per i guidatori che dichiarano almeno un sinistro nel quinquennio precedente. L’aumento di prezzo, in questo caso, è pari ad appena il +6,37% per ogni incidente. In altre parole, il costo dell’assicurazione non è tanto determinato dalla sinistrosità del singolo guidatore, quanto piuttosto dal luogo di residenza.
Al contrario, al Centro e al Nord i prezzi delle polizze per chi non ha mai fatto incidenti sono più contenuti, ma aumentano proporzionalmente molto di più rispetto al Sud per i guidatori che ne provocano uno. Al Nord infatti l’automobilista virtuoso pagherà in media 920 €, un prezzo che lievita a 1.074 € (+13,78% per incidente) per i guidatori che si macchiano di un sinistro con colpa. Al Centro la situazione è analoga: 1.119 € è il prezzo medio di una polizza senza incidenti, mentre chi causa uno scontro pagherà 1.282 €, l’11,91% in più. In questi casi, emerge come i costi assicurativi siano più proporzionati alla virtuosità del guidatore: chi riga dritto pagherà di meno, mentre chi sbaglia verrà penalizzato con costi più elevati.
“I costi assicurativi variano per molti fattori: questa analisi è centrata sulla frequenza dei sinistri, che non sembra giustificare i maggiori costi imposti agli assicurati del Sud – spiega Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney –. Non si tratta di discriminazione nei confronti del Sud, ma di un problema molto tecnico: nel valutare la rischiosità di un guidatore, viene ancora dato troppo peso al luogo di residenza rispetto ad altri fattori che sono sicuramente più difficili da considerare, ma anche maggiormente significativi. L’evoluzione delle tecniche di analisi per stabilire “il giusto prezzo” dovrebbe portare le Compagnie ad individuare elementi di tariffa più oggettivi.
D’altro canto, io posso essere colpevole se sono un cattivo guidatore, ma non posso essere colpevole se abito a Napoli! Certo, è vero che – in media – le persone di Napoli hanno un costo per le Compagnie più alto delle persone di Bolzano. Ma il fatto che la localizzazione geografica sia il fattore più semplice da considerare, non significa che sia anche il più corretto. Sarebbe interessante che la Corte di Giustizia Europea desse uno stimolo nuovo a tutto il settore, non solo impendendo la tariffazione sul sesso dell’assicurato (già fatto), ma anche impendendo le differenziazioni di prezzo sulla semplice variabile geografica”.
Dinanzi a così evidente ingiustizia non rimane che fare sempre più ricorso alla Giustizia Europea.
una situazione tanto scabrosa quanto nota da tempo, che serve solo ad incentivare i falsi “travasi di residenza” in comuni del nord
e la proliferazione di false polizze!
E dunque al sud, si fornisce anche l’alibi per comportamenti scorretti !!