rc auto

Niente più RC auto differenziata per nazionalità per Admiral Insurance, del gruppo EUI Limited. La compagnia ha seguito la scelta già fatta da altre compagnie assicurative – come Zurich e Quixa – e si è allineata così alla posizione espressa anche dalla Commissione europea, che considera discriminatoria questa pratica. La cittadinanza di appartenenza, dunque, non sarà più tra i parametri utilizzati per definire il prezzo delle polizze assicurative RC auto della compagnia Admiral Insurance Company Limited (Gruppo EUI Limited). Lo ha reso noto la stessa società assicurativa, che nei mesi  scorsi era stata chiamata  in giudizio in una causa anti-discriminazione promossa dall’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) dinanzi al Tribunale di Roma, nell’ambito del progetto “Antenne territoriali contro le discriminazioni”, promosso con il sostegno dell’Open Society Foundations.
Nel comunicato congiunto di componimento bonario extra giudiziale, si legge: “EUI Limited, intermediario assicurativo stabilito in Italia con sede legale a Cardiff, in nome delle Compagnie mandanti tra le quali Admiral Insurance Company Limited, che è nominata responsabile del prodotto e della tariffa R.C. Auto, comunica che la compagnia ha già dal mese di Maggio ‘12 modificato le tariffe nel rispetto dei principi di non discriminazione in base alla nazionalità ed alla cittadinanza ed in piena osservanza al principio di legalità costituzionalmente garantito adeguandosi alla normativa comunitaria in materia”.
L’Asgi, dal canto suo, “prende atto ‘con soddisfazione’ – si legge in una nota – della soluzione extragiudiziale cui si è pervenuti a seguito della decisione  della compagnia di non applicare più il criterio della cittadinanza quale fattore attuariale per la definizione delle tariffe assicurative”. L’associazione da tempo sta conducendo una battaglia perché sia eliminato il riferimento alla nazionalità e alla cittadinanza quale fattori di fatto discriminatorio nella determinazione delle tariffe RC auto. La scelta della compagnia  del gruppo EUI Limited segue dunque analoghe decisioni assunte da altre compagnie assicurative a seguito delle azioni giudiziarie e di sensibilizzazione promosse da Asgi ed altre associazioni, come Zurich e Quixa.
L’obiettivo di Asgi è che questo cambiamento riguardi tutte le compagnie che applicano il criterio della cittadinanza nella formazione delle tariffe, “affinché si pervenga al più presto ad una omogeneità di comportamenti che garantisca il pieno rispetto del principio di uguaglianza e non discriminazione tra italiani e stranieri”. Da ricordare che è ancora pendente un procedimento giudiziario antidiscriminatorio promosso da Asgi dinanzi al Tribunale di Bologna nei confronti della compagnia assicurativa on-line Linear (Gruppo UNIPOL).
Il fenomeno delle polizze differenziate è piuttosto diffuso, come ha documentato un’indagine dell’Isvap trasmessa all’Unar – Ufficio Nazionale Anti-Discriminazione Razziale – che già a gennaio evidenziava come il 25% del campione allora esaminato applicasse prezzi più elevati in base alla nazionalità o penalizzasse gli stranieri anche sul fattore residenza. L’Unar aveva raccomandato che questa pratica cessasse e che nei contratti RCA le compagnie assicurative applicassero tariffe indipendenti dalla cittadinanza del contraente.
Un altro passo importante è stato quello della Commissione europea, che ha ritenuto la pratica discriminatoria. Secondo la Commissione europea, infatti, prevedere un criterio di cittadinanza nella definizione del premi assicurativi “può rappresentare  una restrizione discriminatoria della libertà di fruire di un servizio che non appare giustificata, poiché la cittadinanza non ha (a differenza dell’esperienza di guida, ad esempio) un impatto sulla capacità di guida degli utenti e, quindi, non costituisce un fattore da prendere in considerazione nel calcolo dei premi assicurativi”.


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