Nel 2012 sono state 3436 le notifiche trasmesse al sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF). Italia e Gran Bretagna ai primi posti per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, con 517 notifiche (il 15%). Salmonella, Listeria ed Escherichia coli sono i contaminanti microbiologici che hanno registrato un elevato numero di notifiche. I casi più eclatanti del 2012: intossicazione da alcolici ad alto contenuto di metanolo in Repubblica Ceca, e rischio Listeria nella ricotta prodotta, con latte di pecora, in 3 stabilimenti sardi e commercializzata da una ditta pugliese.Il numero di notifiche del 2012 è in calo rispetto al 2011 (-7,7%) che ha registrato oltre 3700 notifiche, ma siamo comunque ai valori più alti registrati dal 2000, anno di lancio del sistema in cui le notifiche furono meno di 500. Questo aumento non vuol dire che ci sono più alimenti pericolosi, ma che il sistema funziona meglio e sono sempre di più i soggetti che lo utilizzano. Oltre ai controlli ufficiali svolti sul mercato, il 4% delle notifiche del 2012 sono arrivate a seguito di lamentele dei consumatori, il 9.2% a seguito di risultati sfavorevoli effettuati in autocontrollo dalle ditte, mentre l’1% sono collegate ad intossicazioni alimentari.
Il RASFF consente di notificare in tempo reale i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto, e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia. Anche nel 2012, il maggior numero di notifiche ha riguardato l’alimentazione umana (2821 notifiche su 3436); seguono le notifiche per l’alimentazione animale (325) e per la migrazione di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Sono i dati che emergono dalla relazione annuale del RASFF, pubblicata di recente dal Ministero della Salute.
L’Italia, insieme alla Gran Bretagna, è risultata il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, confermando un’intensa attività di controllo sul territorio, con 517 notifiche (il 15% del totale). Seguono Germania (359), Francia, Spagna, Polonia ed Olanda.
Salmonella, Listeria monocytogenes ed Escherichia coli sono i contaminanti microbiologici che hanno registrato un elevato numero di notifiche. La Salmonella è stata riscontrata in diverse tipologie di alimenti, soprattutto i prodotti per l’alimentazione animale. La Listeria è stata principalmente segnalata in salmone affumicato, ma le notifiche pervenute riguardano anche i prodotti a base di latte e la carne escluso pollame.
I contaminanti chimici più notificati sono state le micotossine, i residui di fitofarmaci. Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta, anche se c’è stato un calo rispetto al 2011.
Le categorie di prodotti che hanno registrato le principali irregolarità sono stati i prodotti della pesca, la frutta secca (principalmente per micotossine, attraverso respingimenti della merce ai porti), frutta, vegetali e alimenti per animali. Un aumento consistente di irregolarità ha riguardato, invece, gli integratori alimentari, le bevande, il pollame e la carne escluso pollame.
Spagna, Polonia e Italia sono i paesi d’origine, all’interno dell’UE, da cui è arrivato il maggior numero di prodotti irregolari: dall’Italia ne sono stati notificati 106. Se allarghiamo l’orizzonte al resto del mondo, l’Italia si piazza nona in classifica: il primo posto per numero di notifiche per prodotti non regolari spetta ancora una volta alla Cina (545 notifiche), seguita da India e Turchia.
Veniamo ai casi eclatanti del 2012. C’è stato il caso di intossicazione da alcolici ad alto contenuto di metanolo verificatisi in Repubblica Ceca, correlati al consumo di bevande alcoliche di origine illegale, vendute al dettaglio con etichette contraffatte. Il Ministero ha provveduto ad informare le regioni e il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute in merito all’elenco delle bevande alcoliche sofisticate a fini fraudolenti, pubblicando sul sito web costanti aggiornamenti ed anche specifiche raccomandazioni per il consumatore.
Un altro caso significativo ha riguardato il rischio Listeria monocytogenes nella ricotta prodotta, con latte di pecora, in 3 stabilimenti sardi e commercializzata da una ditta pugliese. Negli Stati Uniti si sono verificati episodi di listeriosi e per questo si è attivata la FDA, Food and Drug Administration, con cui c’è stato uno scambio di dati sulla tracciabilità dei prodotti coinvolti. In Italia sono state disposte ispezioni ministeriali negli stabilimenti coinvolti, condotte insieme ad esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute: sono state riscontrate carenze di igiene e incompletezza o mancanza di procedure e documentazione (piano HACCP, rintracciabilità dei lotti, studi di shelf-life, controllo microbiologico delle superfici a contatto e non a contatto, certificato di potabilità dell’acqua, formazione del personale). Nella relazione si legge che, in questo caso, il controllo del rischio Listeria monocytogenes lungo tutte le fasi della produzione non è stato adeguatamente assicurato.
In totale sono state 52 le segnalazioni al RASFF su prodotti a base di latte. I rischi maggiormente riscontrati sono di natura microbiologica (35), le principali contaminazioni sono: Listeria (20), muffe (5), E. coli (4). I Paesi col maggior numero di segnalazioni sono Francia (12) e Italia (8).


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)