“Due donne su tre non assumono abbastanza calcio”. E a volte latte e formaggio non bastano. Come fare? Con lo yogurt integrato di calcio “Danaos” di Danone. Il messaggio è andato in onda con diversi spot che evidenziavano come Danaos fosse “l’unico yogurt con il 50% del calcio quotidiano raccomandato e la vitamina D che ti aiutano a rinforzare le ossa”. Peccato che per l’Antitrust si tratti di una pratica commerciale scorretta. Pubblicità ingannevole, insomma, tanto che l’Autorità ha deciso di multare Danone Spa per 180 mila euro. La pubblicità di Danaos era finita del resto nel mirino dell’Unione Nazionale Consumatori, che l’aveva segnalata all’Antitrust. /La replica di Danone.
L’Antitrust spiega nell’odierno bollettino che “il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista, consistente nella diffusione di un’ampia campagna pubblicitaria – a mezzo spot televisivi, telepromozioni e sul sito internet www.danaosdanone.it – finalizzata a promuovere “Danaos”, uno yogurt integrato di calcio da assumere come complemento della dieta quotidiana, suggerito per uno specifico target di consumatori, in considerazione dell’insufficiente apporto di calcio assunto, nonché evidenziando l’inadeguatezza di alcuni alimenti comuni (latte e formaggio) a soddisfare il bisogno di calcio”.

Dall’istruttoria, argomenta l’Antitrust, emerge invece la scorrettezza della pratica commerciale seguita da Danone per promuovere lo yogurt Danaos, “mediante l’utilizzo di indicazioni che inducono il consumatore in errore rispetto alla effettiva necessità di assumere il prodotto, sulle caratteristiche del prodotto stesso e sulla collaborazione promossa”.

“I messaggi oggetto di analisi – spiega l’Antitrust – sono sostanzialmente finalizzati a evidenziare l’insufficiente assunzione di calcio in larga parte della popolazione femminile italiana, attraverso l’indicazione dell’adozione di un comportamento salutisticamente più confacente alle necessità del campione a riferimento — l’assunzione di un vasetto di yogurt al giorno è in grado di garantire il 50% del calcio quotidiano raccomandato — che viene rappresentato come cifra distintiva dell’operatore e caratterizzante anche il prodotto che lo stesso commercializza. Tale caratteristica è rafforzata presentando come insufficiente l’apporto di calcio di numerosi alimenti comuni che contengono, in maggior misura, il nutriente calcio (ossia il formaggio e il latte), nonché aumentando la credibilità e scientificità del prodotto attraverso l’endorsement con il Policlinico Gemelli”.

Il messaggio è stato quindi ritenuto ingannevole sotto quattro diversi profili. Uno riguarda la prospettata carenza di calcio di “due donne su tre”. L’altra le caratteristiche vantate del prodotto, quali capaci di soddisfare la carenza di calcio. Un elemento ingannevole è riscontrato nella comparazione di alimenti di consumo quotidiano – “le comunicazioni suggeriscono l’inadeguatezza di alcuni specifici alimenti, latte e formaggio, l’assunzione dei quali è ritenuta, anche in ambito scientifico, la principale e necessaria azione per coprire il fabbisogno di calcio nell’organismo”. Il quarto elemento ingannevole sta nella partnership, non specificata bene, col Policlinico Gemelli.

Su quest’ultimo aspetto, sostiene l’Antitrust: “In particolare, la presenza in sé del logo e dell’indicazione “con la collaborazione scientifica del Policlinico Gemelli” induce a ritenere l’esistenza di una specifica procedura di validazione e controllo di Danaos svolta dal noto nosocomio romano. Elementi quest’ultimi che conducono ad una decodifica obbligata circa la particolare qualità ed idoneità del prodotto rispetto all’obiettivo della copertura del fabbisogno di calcio, proprio in ragione della fama internazionale della citata struttura ospedaliera. L’istruttoria svolta, tuttavia, non ha dato evidenza alcuna in tal senso, ma ha fatto emergere la sussistenza di un mero accordo commerciale teso ad incentivare possibili azioni di educazione e sensibilizzazione sulle patologie cardiovascolari in primis – dunque non attinenti al prodotto di cui parlasi – e dell’osteoporosi successivamente. Nello specifico, come risulta dagli atti del procedimento, il Metodo Danaos si esaurisce in una serie di consigli, inviti a corretti comportamenti alimentari e buone prassi in termini di attività sportive e salutistiche, mentre non deriva, prevede o riguarda alcuna attività di ricerca sul calcio, sulle difficoltà di assumere il minerale o sulle situazioni patologiche derivanti dalla carenza di calcio”.
Niente da fare dunque per Danaos. Danone multata per 180 mila euro.


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