Sono 3.231 i comuni italiani che accolgono richiedenti asilo sul loro territorio. Il 40% del totale. Nelle strutture italiane sono ospitate 205mila migranti e continua a crescere il numero dei posti disponibili per i beneficiari dei progetti Sprar: attualmente la cifra è di 26mila unità che si stima di poter far arrivare a 35mil entro la fine dell’anno. Una fotografia dai contorni nel complesso positivi, quella delineata dal Rapporto sulla protezione internazionale 2017 che vede l’Italia muoversi verso una gestione dell’accoglienza più equa e controllata, fuori dalla logica dell’emergenza degli anni passati.

Negli ultimi 5 anni, il numero dei migranti presenti nelle strutture di accoglienza è cresciuto costantemente, passando dalle 16.844 presenze del 2012 alle 188.084 del 2016. Nel corso dello scorso anno sono uscite dall’accoglienza 12.171 persone, il 41,3% delle quali aveva concluso il suo percorso di integrazione e inserimento socio-economico. Nel 2015 questa percentuale si fermava al 29,5%.

In termini assoluti, le Regioni maggiormente coinvolte dell’accoglienza sono Lombardia (13,2%) e Campania (9,3%) ma è in Toscana e in Emilia- Romagna che si è realizzato il più alto tasso di accoglienza diffusa sostenuto da Anci.

Un discorso a parte va fatto per i minori stranieri non accompagnati: al 25 ottobre 2017, sulle coste italiane sono arrivati 14.579 minori, il 93,2% erano soli. Per quanto riguarda questo tema, permangono notevoli criticità legate soprattutto alla durata, spesso eccessiva, della permanenza dei centri di prima accoglienza e al numero troppo ristretto di strutture adatte ad ospitare i MSNA.

Il numero di persone costrette a fuggire da conflitti e persecuzioni in tutto il mondo sta raggiungendo i 66 milioni”, ha sottolineato Stephane Jaquemet, Delegato UNHCR per il Sud Europa, “Di questi, il 51% sono bambini e bambine che meritano un futuro lontano da guerra, violenza, dallo sfruttamento e dalla paura. Per loro e per tutti i gli altri rifugiati nel mondo è fondamentale che la comunità internazionale si impegni per garantire accoglienza e protezione”.

Sono 28.300 le persone che ogni giorno sono costrette a fuggire dalle proprie case a causa di guerre, fame e persecuzioni. Siria, Iraq e Sud Sudan sono i principali paesi di provenienza del 55% dei migranti che vorrebbero trovare rifugio in Germania o negli Stati Uniti e invece ferma la sua fuga in Turchia.

Nel 2016, calano le richieste di protezione internazionale rivolte ai paesi dell’Unione europea. È la conseguenza degli impedimenti attivati per impedire ai migranti di raggiungere l’Europa. Così, se nel 2015 erano state 1.800.000 le persone in fuga giunte in Europa, lo scorso anno sono state poco più di 500.000.

Quella che stiamo vivendo non è tanto una crisi migratoria quanto una crisi della solidarietà”, ha evidenziato Jaquemet, ricordando il rifiuto da parte degli altri Stati europei di aprire i porti per gestire al meglio la questione degli sbarchi durante l’estate scorsa.

Il sentimento sempre più diffuso di ostilità ci preoccupa fortemente e deve farci interrogare anche sulla nostra effettiva capacità di costruire comunità e di alimentare e promuovere una cultura della solidarietà”, afferma Don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana.

 

Notizia pubblicata il 08/11/2017 ore 17.17


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