Protesta taxi, caos e scontri a Roma. Consumatori contro violenze di piazza
C’è un clima di alta tensione a Roma per la protesta dei tassisti, arrivati da tutta Italia per manifestare contro l’emendamento al decreto Milleproproghe che favorirebbe, a loro dire, i servizi di noleggio con conducente e Uber. Davanti alla sede del Partito democratico oggi a Roma ci sono stati scontri, spintoni e cariche delle forze dell’ordine. Un clima incandescente, dunque, precede l’incontro delle sigle sindacali dei taxi col ministro dei Trasporti Graziano Delrio, in programma oggi pomeriggio.
E mentre si attende la riunione, le ragioni dei tassisti sono state fatte proprie dal sindaco della Capitale Virginia Raggi: “Basta riforme calate dall’alto. Stop all’emendamento Lanzillotta. Noi al fianco dei tassisti”, la posizione espressa dalla Raggi. Mentre per il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, “il fatto di aumentare la concorrenza nel settore dei servizi aumenta la capacità di crescita; certo bisogna farlo garantendo una transizione soffice ai settori che vengono interessati dalle privatizzazioni”. La discussione del Milleproroghe comincia oggi alla Camera: la norma contestata rinvia di un anno (fino al 31 dicembre 2017) il termine per emanare un decreto con una maggiore regolamentazione delle auto Ncc e di Uber.
La protesta dei tassisti – sono giorni che il servizio taxi è fermo – sfociata in caos e scontri solleva le proteste delle associazioni dei consumatori, che rivendicano la necessità di una regolamentazione del trasporto, di una maggiore liberalizzazione dei servizi, di tutele per i consumatori. Certamente lo fanno con sfumature diverse. Molto netta è ad esempio la posizione dell’Unione Nazionale Consumatori, per la quale la riunione prevista al Ministero dei Trasporti andrebbe sospesa. Sostiene il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: “Il Governo deve sospendere la riunione prevista per oggi al ministero dei Trasporti con i tassisti. E’ evidente che non c’è il clima per un dialogo costruttivo. Non si può far finta di non vedere quanto sta accadendo ora a Roma. Fare una riunione come se niente fosse, vorrebbe dire lanciare il pessimo segnale di un Governo sotto scacco che cede alle proteste di piazza. Se invece di precettare chi viola la legge sullo sciopero, li si premia convocandoli al ministero, si incentivano i facinorosi a trascendere”, conclude Dona.
Federconsumatori e Adusbef si augurano invece l’avvio di “un confronto utile e costruttivo” nell’incontro fra tassisti e Ministero, che permetta di arrivare a una soluzione. “Una seria regolamentazione del settore è necessaria ed urgente, lo sosteniamo da tempo. Così come sosteniamo che l’incontro ed il dialogo dovevano avvenire nelle fasi preliminari alla disposizione dell’emendamento che tante polemiche ha suscitato.Questa protesta – dicono le due associazioni – sta producendo danni rilevanti alla stessa categoria dei tassisti, creando anche una notevole spaccatura con i cittadini, che si trovano privi di un mezzo per spostarsi. Uno sciopero che ha ricadute sulla mobilità di chi viaggia è sempre difficile da spiegare e ancora di più è difficile trovare solidarietà da parte dei cittadini che subiscono tali disagi. Da parte nostra, nell’augurarci che si arrivi ad una soluzione che porti al ritorno della normalità, condanniamo fermamente gli episodi di violenza che in queste ultime ore stanno coinvolgendo tassisti e conducenti UBER. Mai la violenza è sintomo di una lotta sindacale e mai la violenza deve prevalere sul diritto di sciopero ma anche sul diritto al lavoro e sulla civiltà delle regole e dei rapporti tra lavoratori e cittadini”.
Serve una regolamentazione del settore, ribadisce Codici. Per l’associazione “è inaccettabile che i tassisti ostacolino l’apertura del mercato e la concorrenza, ma è necessaria una regolamentazione del mercato, da troppo tempo privo di direttive certe. Il consumatore, in primis da tutelare, deve avere a disposizione più possibili scelte: è inconcepibile essere in balia di un monopolio, soprattutto riguardo ad un servizio in concessione pubblica come quello dei taxi – sostiene Codici – Questa presa di posizione ostacola l’ingresso nel mercato di nuovi operatori che attraverso le applicazioni per smartphone e tablet, mettono direttamente in contatto l’utenza e i tassisti, per garantire un servizio più efficiente”. Da qui l’esigenza di “modifiche radicali e liberalizzazione del servizio”.