Prodotti più sicuri nell’UE: nuove norme per il 2015
Buone notizie in arrivo per i consumatori europei: presto i prodotti non alimentari in circolazione nell’Unione europea, anche quelli importati da paesi terzi, saranno più sicuri. Quelli pericolosi saranno identificati subito, grazie ad una migliore tracciabilità, e verranno ritirati dal mercato più rapidamente senza rischio che raggiungano i consumatori. Obbligo di indicazione del paese d’origine per tutti i prodotti non alimentari. Sono le due proposte legislative presentate oggi dalla Commissione europea che, se adottate da Parlamento e Consiglio, dovrebbero entrare in vigore nel 2015.
Previsto anche un piano pluriennale per la vigilanza del mercato con 20 azioni concrete da realizzare entro il 2015 per migliorare la vigilanza del mercato fino all’entrata in vigore delle nuove norme. Attualmente la normativa comunitaria in materia di vigilanza del mercato e sicurezza dei prodotti di consumo è frammentata e questo crea lacune e doppioni.
Le proposte legislative adottate oggi dalla Commissione consentiranno una maggiore coerenza tra le norme che disciplinano l’identificazione e la tracciabilità dei prodotti di consumo (non alimentari) e miglioreranno il coordinamento tra le autorità che eseguono i controlli.
Ecco le principali novità proposte dalla Commissione:
- l’allineamento degli obblighi generali degli operatori economici per garantire la sicurezza di tutti i prodotti di consumo, con responsabilità più chiare per i fabbricanti, gli importatori e i distributori,
- strumenti più efficaci per far rispettare le prescrizioni di sicurezza e le altre prescrizioni connesse ai prodotti e per intervenire contro i prodotti pericolosi e non conformi in tutti i settori grazie ad un’unica serie di norme di vigilanza del mercato coerenti,
- il miglioramento della tracciabilità dei prodotti di consumo lungo tutta la catena di fornitura, per dare una risposta rapida ed efficace ai problemi di sicurezza (p. es. richiami). I fabbricanti e gli importatori si assicurano che sui prodotti vi sia un’indicazione del paese d’origine o, qualora non sia possibile apporre tale indicazione sul prodotto a causa delle sue dimensioni o della sua natura, essa va apposta sull’imballo o su un documento che accompagna il prodotto. Per i prodotti fabbricati nell’UE, tale indicazione fa riferimento all’Unione o a uno Stato membro specifico. L’indicazione d’origine integra i requisiti fondamentali in materia di tracciabilità riguardanti il nome e l’indirizzo del fabbricante. Tali informazioni possono aiutare le autorità di vigilanza del mercato a rintracciare il luogo effettivo di fabbricazione del prodotto e consentono di stabilire contatti con le autorità del paese d’origine, nel quadro della cooperazione bilaterale o multilaterale in materia di sicurezza dei prodotti di consumo, al fine di realizzare opportune azioni di monitoraggio,
- l’istituzione di un sistema di vigilanza del mercato maggiormente cooperativo nell’UE,
- procedure semplificate per la notifica dei prodotti pericolosi e sinergie tra il sistema di allarme rapido esistente (RAPEX) e il sistema di informazioni e comunicazione per la vigilanza del mercato (ICSMS).
Chi ne trarrà vantaggio? I consumatori di sicuro, visto che il loro livello di protezione dai rischi derivanti da prodotti potenzialmente pericolosi sarà maggiore e aumenterà la loro fiducia verso il mercato interno. Ma anche i fabbricanti che beneficeranno di norme più coerenti in tutti i settori di prodotti. Ciò significa ridurre i costi di adeguamento alla normativa per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese. Inoltre grazie ad un migliore coordinamento dei controlli di sicurezza dei prodotti si elimina la concorrenza sleale da parte di operatori disonesti o scorretti.
Antonio Tajani, Vicepresidente e Commissario europeo per l’Industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: “Per cogliere tutti i benefici economici del mercato unico, abbiamo bisogno di una serie di norme di alta qualità sulla sicurezza dei prodotti e di un sistema di attuazione, efficace e ben coordinato a livello di Unione, che le sostenga. Un migliore coordinamento dei controlli di sicurezza dei prodotti, in particolare alle frontiere esterne dell’UE, eliminerà la concorrenza sleale di operatori scorretti, disonesti o criminali”.
Tonio Borg, Commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori, ha aggiunto: “I consumatori si aspettano che i prodotti sul mercato europeo siano sicuri. Le imprese si aspettano di operare in condizioni di parità. Le autorità devono disporre di strumenti appropriati per operare in modo efficiente ed efficace. Il pacchetto di proposte che la Commissione ha adottato oggi mira a soddisfare queste aspettative. Siamo convinti che i consumatori, le imprese e le autorità nazionali trarranno grandi benefici da norme chiare e coerenti in tutto il mercato unico, da una vigilanza del mercato più efficace e da una migliore tracciabilità dei prodotti.”
“Apprezziamo la volontà della Commissione Europea di garantire maggiormente i consumatori e le imprese italiane ed europee dagli attacchi di operatori sleali e disonesti – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – e rivedere le norme concernenti la sicurezza dei prodotti circolanti nell’Unione Europea, tutelando e rafforzando il concetto di “made in”, concorre proprio in questa direzione. Come Adoc siamo molto attenti a questo tema e non possiamo non sottolineare l’egregio lavoro svolto dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall’Antitrust e dalla Guardia di Finanza nella tutela dei consumatori e delle imprese nazionali. Basti pensare alla recente chiusura di due siti web gestiti da operatori cinesi che commercializzavano prodotti contraffatti di Prada, Gucci e Hogan, chiusura realizzata dall’Antitrust e dalla Gdf grazie ad una nostra denuncia. Un esempio di collaborazione e tempestività nell’intervento che deve essere una costante nella lotta alla contraffazione”.