Prezzofelice, si moltiplicano i disagi. Consumatori: ecco cosa fare
Prezzo Infelice, suggerisce uno dei consumatori che si è rivolto alla pagina facebook dedicata ai clienti insoddisfatti nei confronti del sito di acquisti online Prezzofelice.it, che ha sospeso dal 12 giugno scorso i propri servizi e ha avviato la procedura di liquidazione. Per comunicare con il team del sito c’è solo un indirizzo email e le notifiche di mancata consegna della merce ordinata ormai si moltiplicano. Adiconsum e Altroconsumo offrono la propria assistenza e qualche consiglio su come orientarsi.
Le segnalazioni sono arrivate anche dai commenti dei nostri lettori. C’è chi ha acquistato un Samsung S4 ad aprile, si è visto scalare i soldi dalla propria carta di credito ma ancora sta aspettando il telefono. Chi aveva acquistato un buono per un soggiorno nelle Cinque Terre ma ha visto annullarsi il viaggio dall’albergo, non pagato da Prezzofelice, e ora sta cercando come chiedere il rimborso del buono. Telefonini e viaggi sono gli acquisti più gettonati e più andati a vuoto. E come si legge nella pagina dedicata di facebook, a rimetterci sono stati anche alcuni partner del sito. Scrive ad esempio uno di loro: “E’ stata una vera truffa, il mio centro estetico/spa aveva un contratto come partner per fornire servizi estetici agli acquirenti dei coupons, le offerte dovevano restare online una settimana nel mese di gennaio 2014, prezzofelice nonostante l’ingiunzione di rimuovere le offerte dal sito ed informata che non avremmo più erogato i servizi agli acquirenti dei coupons in quanto non venivamo pagati ha deliberatamente continuato a pubblicarle ed incassare il denaro per 6 mesi sino al giorno della chiusura … per cortesia nei confronti delle persone truffate abbiamo erogato (gratis) comunque i servizi per 6 mesi e da prezzo felice non abbiamo mai ricevuto nemmeno un centesimo !!!”.
Cosa fare se si è pagato e la merce non è arrivata? Inviare una raccomandata a/r alla società HappyPrice srl, via, Savona, 97, Loft 5 – 20144 Milano con cui si intima all’azienda di inviare immediatamente il bene, oppure inviare una raccomandata a/r alla società in cui si dichiara l’intenzione di rescindere il contratto e chiedere il rimborso di quanto pagato. Come spiega Adiconsum, in caso di pagamento effettuato con carta di credito, bisogna chiedere alla Società/Banca emettitrice della stessa di bloccare il pagamento, se ancora nei tempi. In caso di risposta negativa o mancata risposta, ci si può informare attraverso una visura camerale aggiornata, sul nome e l’indirizzo del liquidatore per inviargli direttamente le lettere di rimborso delle somme pagate senza ricevere la merce ordinata.
Le sedi di Adiconsum sono a disposizione per fornire assistenza e lo stesso vale per Altroconsumo, che mette online un modello di lettera per chiedere al venditore di adempiere ai propri obblighi contrattuali. Spiega Altroconsumo: “Se sei un cliente e stai ancora attendendo la merce, la prima cosa da fare è chiedere per iscritto alla società la consegna del prodotto entro un tempo ben determinato (15 giorni). La richiesta va fatta via raccomandata con ricevuta di ritorno a questo indirizzo: HAPPYPRICE SRL, via Savona 97 – 20144 Milano. Tuttavia se sei in possesso di una PEC (indirizzo di posta certificata) puoi farlo via email scrivendo alla PEC di Prezzofelice.it (happyprice@pecmove.it) e quindi risparmiare anche i soldi della raccomandata. In questo caso è infatti bene non spendere altri soldi perché ci sono buone possibilità che questa richiesta sia ignorata (visto che la società è in liquidazione)”. Se il prodotto non arriva, si può chiedere alla banca o all’istituto di pagamento (se si è pagato con carta di credito, prepagata, Paypal) di bloccare il pagamento perché relativo a un prodotto che non arriverà. Aggiunge Altroconsumo: “Tieni presente, purtroppo, che se hai già pagato l’unica cosa da fare è chiedere i soldi indietro al sito con la lettera raccomandata o con una email con posta certificata. Tuttavia, puoi comunque tentare di chiedere al tuo istituto di credito o alla tua banca il riaccredito della cifra prelevata. Per Conto Paypal è previsto, invece, che si possa chiedere il rimborso del pagamento se la merce non arriva entro 45 giorni dal pagamento”.
Informazioni molto interessanti, ma per i fornitori che hanno prestato i servizi e che non sono mai stati pagati e per i quali i danni sono certamente molto ma molto più elevati cosa fare??????