Gli italiani si “riducono lo stipendio” per far fronte ai problemi di liquidità e sempre più spesso ricorrono alla cessione del quinto: questo tipo di finanziamento ormai rappresenta oltre il 16% dei prestiti richiesti in Italia, secondo il broker Prestiti.it. A farvi ricorso sono soprattutto i residenti nelle regioni meridionali, in particolare in Calabria, Puglia, Sicilia e Campania. Il finanziamento medio richiesto è di 20 mila euro. L’età media è di 44 anni, ma un richiedente su sei in realtà è già in pensione.
Il quadro emerge dall’analisi di oltre 20 mila richieste di finanziamento presentate negli ultimi tre mesi. Colpiscono due dati: quasi un richiedente su sei è pensionato e le richieste maggiori arrivano dalle regioni meridionali, evidentemente più colpite della crisi e dalla stretta di liquidità. Prestiti.it ha rilevato dunque che sempre più italiani scelgono di destinare una parte del proprio stipendio al rimborso dei debiti: le richieste di cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresentano ormai il 16,4% del totale dei finanziamenti richiesti.
La cessione del quinto è un particolare strumento finanziario, riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, che permette di ottenere liquidità, da restituire attraverso la cessione alla banca di una quota del proprio stipendio mensile netto che può arrivare fino al 20%. “La crescita di questo fenomeno – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it –è particolarmente significativa: se il costo del “carrello della spesa” è salito, negli anni, più dei livelli dell’inflazione, il bisogno di liquidità viene sempre più supportato da strumenti di finanziamento “sicuri”, come la cessione del quinto, che danno agli istituti di credito maggior tranquillità nel rimborso”. Le richieste arrivano soprattutto da uomini (74% del campione) con una età media piuttosto elevata, pari a 44 anni, tre anni in più rispetto al richiedente tipo di un finanziamento.
Spiega Prestiti.it che “il motivo è legato alle particolari restrizioni imposte dalle banche, che accettano solo domande a basso rischio di insolvenza, quindi fatte da lavoratori a tempo indeterminato o pensionati. Proprio questi ultimi rappresentano una parte cospicua del totale di chi richiede questo tipo di finanziamento: il 15%. Il 49% del totale, invece, è un dipendente privato, il 32% un dipendente pubblico o statale. L’importo medio richiesto, infine, è di circa 20.000 euro da restituire in poco più di sei anni”.
Gli importi medi richiesti aumentano man mano che ci si sposta nelle regioni meridionali e sono pari a 22.500 euro in Calabria e in Puglia, a 21.500 euro in Sicilia, a 21.000 euro in Campania. La richiesta più bassa viene dal Trentino-Alto Adige, con 16.500 euro.


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