Contro la povertà il Ministero del Lavoro lancia il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), una misura destinata alle famiglie in difficoltà, che dovrebbe assicurare 320 euro a nucleo, coprendone 180-220mila, per un totale di beneficiari pari a circa 800mila-1 milione. Le Associazioni dei consumatori apprezzano ma chiedono a gran voce di fare molto di più.
“Apprezziamo tutte le iniziative che mirano a ridurre la povertà. Ma è evidente che la misura è insufficiente, visto che secondo gli ultimi dati Istat  sono 4 milioni e 598 mila gli individui in condizione di povertà assoluta. Quanto alla povertà relativa, saliamo a 8 milioni 307 mila – afferma Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori – Ecco perché, considerate le scarse risorse pubbliche disponibili ed il recente record storico raggiunto dal debito pubblico, la via migliore per affrontare il problema è una riforma fiscale complessiva che abbia come fine una maggiore equità”.
“Ribadiamo poi l’esigenza di rivedere il provvedimento del bonus di 80 euro, facendo riferimento al reddito  complessivo della famiglia, così da poterlo estendere agli incapienti senza maggiori oneri per la finanza pubblica” conclude Dona.

“Siamo ancora lontani dal fornire un reale sostegno ai cittadini in grave difficoltà economica – spiega il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – Con tale misura, infatti, 3,6 milioni di italiani che vivono in condizione di povertà assoluta, resteranno fuori dal provvedimento e non riceveranno alcun aiuto. Farebbe meglio il Governo, se davvero vuole combattere efficacemente il dramma della povertà, a sospendere l’acquisto dei caccia F35 e ridurre una volta per tutte gli immensi sprechi della P.A., così da trovare risorse per sostenere seriamente tutte le famiglie povere e non solo una parte” – conclude Marco Maria Donzelli.


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