“La povertà energetica è in crescita”, lo ha affermato Andrea Péruzy, Presidente e AD di Acquirente Unico in occasione del convegno “Più energia per crescere. Le fide e scenari della povertà energetica in Italia e Europa”, organizzato da AU e Globe Italia- Associazione Nazionale per il Clima con il Patrocinio della Camera dei Deputati, al quale hanno preso parte, tra i relatori, il Sen. Paolo Ripamonti, l’On. Chiara Braga, il Sen. Andrea Cioffi, il Sen. Gianni Girotto, l’On. Rossella Muroni, il Prof. Enrico Giovannini, Andrea Péruzy, Roberto Malaman e Roberto Ridolfi.

Dati Istat 2017 rilevano che il 5% delle famiglie Italiane è in ritardo nei pagamenti delle bollette energetiche e circa 3 milioni di consumatori sono in “povertà energetica. “Il bonus energia – ha spiegato Péruzy – è uno degli strumenti utili a contrastare il fenomeno, ma molti degli aventi diritto non ne usufruiscono per procedure burocratiche complesse o perché non dispongono di una connessione internet o non hanno un livello di educazione digitale adeguato. Una soluzione potrebbe essere quella di rendere automatico il bonus attraverso il SII, la banca dati gestita da AU che contiene le anagrafiche e i dati di consumo orari dei consumatori di energia elettrica e gas. Una strada che non solo amplierebbe la platea degli aventi diritto, ma che acquisirebbe anche il valore di un segnale importante verso il Paese, dati gli sforzi che questo Governo sta compiendo sul tema dell’inclusione sociale”.

Secondo i dati dell’EU Energy Poverty Observatory, l’Italia riporta dati non soddisfacenti in molti degli indicatori utilizzati per il monitoraggio della povertà energetica, ad esempio, per quanto riguarda la capacità delle famiglie (il 15,2% – dati Istat 2017) di non poter riscaldare in modo adeguato la propria abitazione.

Un commento preoccupato arriva anche da Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASviS che parla di problema serio. “Per affrontarlo – ha afferamato – oltre a migliorare il sistema degli incentivi e le procedure per utilizzarli è necessario adottare un approccio integrato, come ci suggerisce l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con un maggior coordinamento tra le varie politiche al fine di garantire una piu alta qualità della vita per le fasce più deboli”.


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