Pizza e birra, MDC e Codacons: buon antidoto anticrisi
Poco meno di 12 euro (11,80 euro). E’ questo il prezzo medio di un’uscita in pizzeria alla quale gli italiani, anche in periodo di crisi, sembrano non rinunciare. A rilevare il prezzo medio di una pizza margherita e una birra sono stati il Movimento Difesa del Cittadino e il Codacons nell’ambito del progetto Famiglie&Consumi, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ emerso che Il Centro risulta l’area geografica più cara con una media di 13,10 euro contro gli 11 euro del Nord e del Sud.
A pagare il conto più salato sono i trevigiani con 22 euro sullo scontrino. La pizza più economica è stata invece rilevata a Termoli e a Campobasso con un prezzo (sempre compresa la bibita) di 6,5 euro. Insomma, una cena in pizzeria può essere una buona ed economica occasione per soddisfare un bisogno che gli italiani, più di ogni altro popolo al mondo, sentono fortemente correlato al cibo: la convivialità. Non a caso, secondo dati Fipe, la pizza è proprio il pasto maggiormente scelto quando si decide di cenare fuori casa.
Forse il vero sintomo della crisi economica e professionale italiana è che i pizzaioli mancano più dei clienti. L’associazione dei pubblici esercizi lamenta infatti la necessità, nelle pizzerie, di circa 6mila pizzaioli qualificati. Secondo l’associazione sviluppare una domanda di lavoro qualificato così alta nelle pizzerie, dove la forza lavoro complessiva arriva a 240mila occupati, è la produzione. Che siano destinate al servizio al tavolo o a quello da asporto, a sfornare pizze sono 25mila pizzerie e altrettante sono quelle che sfornano pizza a taglio, generando un fatturato aggregato di circa nove miliardi di euro. La difficoltà nel reperire personale esperto porta i gestori, almeno in un caso su cinque, ad accontentarsi di reclutare personale non qualificato a cui erogare (40% dei casi) formazione adeguata.