Più cinema italiano nei palinsesti tv, Cdm approva decreto
Il rilancio del cinema passa anche dalla tv, scrive il Ministero dei Beni e delle attività culturali illustrando il decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri, che riforma le norme in materia di promozione delle opere europee e italiane da parte dei media audiovisivi. Si tratta, ha detto il Ministro Dario Franceschini, di “un provvedimento concreto che serve a aiutare, tutelare e valorizzare il cinema, la fiction e la creatività italiane”. L’obiettivo del provvedimento è portare più cinema e fiction italiane ed europee sul piccolo schermo, attraverso quote minime di programmazione riservate al cinema e investimenti delle tv nelle produzioni cinematografiche europee e italiane.
Riguardo agli obblighi di programmazione dei fornitori di servizi di media audiovisivi-lineari – informa la nota ufficiale di Palazzo Chigi – è definita, dal 2019, una quota generale di riserva prevista per le opere europee pari al 55% per tutti gli operatori (quota elevata al 60% a partire dal 2020). È prevista, inoltre, sempre a partire dal 2019, una sotto-quota di diffusione riservata alle opere di espressione originale italiana pari alla metà per la concessionaria del servizio pubblico e a un terzo per tutti gli altri operatori.
All’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni spetterà il compito di verificare il rispetto degli obblighi e comminare le sanzioni, che il decreto aumenta fino a un massimo di 5 milioni di euro o il 2 per cento del fatturato. Il decreto, spiega il sito del Ministero dei Beni culturali, anticipa quanto previsto nel nuovo testo della direttiva EU sui ‘servizi media e audiovisivi’, in via di definizione, e introduce obblighi di programmazione e investimento anche per l’ondemand, come Netflix e Amazon. Il testo passerà adesso alle Commissioni parlamentari, al Consiglio di stato e alla Conferenza stato Regioni per i pareri di merito.
Quali dunque i punti centrali del provvedimento? Dal 2019 aumenta la quota minima di programmazione giornaliera per emittente riservata a film, fiction e programmi di produzione europea: dovrà essere almeno il 55% nel 2019 e il 60% nel 2020, di cui almeno la metà per la Rai e almeno un terzo per gli altri operatori andranno destinati a opere italiane. Nel prime-time (dalle 18 alle 23) è previsto almeno un film, una fiction, un documentario o un cartone italiano a settimana per rete, due per le reti Rai, di cui almeno un film.
Sull’altro versante, cresce dal 2019 la percentuale di ricavi da investire in film, fiction e programmi di produzione europea: la quota per la Rai dovrà essere pari al 18,5% nel 2019 e al 20% nel 2020, mentre per gli altri operatori le percentuali saranno rispettivamente del 12,5% e del 15%. Cresce la percentuale di ricavi da investire nelle opere cinematografiche made in Italy, che dovrà essere pari al 4,5% nel 2019 e al 5% nel 2020 per la Rai, al 4% e al 4,5% per gli altri operatori.
