Pil cresce meno del previsto, Istat: nel 2015 +0,7% (e non +0,8%)
Il Pil italiano proprio non decolla. L’Istat ha dovuto rivedere al ribasso dello 0,1% la stima resa nota a marzo sulla crescita del nostro prodotto interno lordo: nel 2015 è cresciuto dello 0,7% e non dello 0,8%. L’Unione Nazionale Consumatori commenta: “Di male in peggio. Il bonus di 80 euro sta funzionando sui consumi, ma va ampliato e perfezionato”. Federconsumatori e Adusbef: Urgente piano che rilancia occupazione”.
“Dati positivi, anche se insufficienti, quelli sulle famiglie – afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori – Il fatto che il reddito disponibile ed il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici siano cresciuti dello 0,9% e che i consumi privati siano aumentati dell’1,5%, è una buona notizia, che dimostra che il Bonus di 80 euro sta funzionando e che è la strada giusta da seguire anche per la prossima legge di stabilità. Il provvedimento, però, va ampliato e perfezionato. Va esteso anche ai pensionati e agli incapienti, ma, per evitare sprechi di risorse, va utilizzato l’Isee, per individuare le famiglie realmente bisognose” conclude Dona.
Federconsumatori e Adusbef sottolineano la gravità dei dati, uniti alle recenti stime Ocse, secondo cui l’Italia crescerà del +0,8% nel 2016 e nel 2017 (anch’esse sono stime riviste al ribasso). “Tale andamento conferma quello che denunciamo da tempo: la crescita è ancora troppo incerta ed instabile, la vera ripresa è ancora lontana. È evidente, a questo punto, che per invertire tale tendenza è necessario che il Governo intervenga. Il Paese ha bisogno di un Piano Straordinario per il Lavoro che, attraverso una redistribuzione dei redditi, rimetta in moto l’economia” dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
“La ripresa del mercato occupazionale, infatti, darebbe nuovo reddito a chi al momento è disoccupato ed inoltre imprimerebbe un nuovo slancio alla domanda interna, alleggerendo le famiglie dell’onere del mantenimento di figli e nipoti senza occupazione (pari a circa 450 euro al mese)”. Uno studio recentemente effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori rivela come, se la disoccupazione tornasse a valori intorno al 6% (livello pre-crisi, ancora eccessivo a nostro parere), la capacità di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di euro l’anno. Risorse preziose che permetterebbero al Paese di innescare una nuova fase di crescita. “Ogni giorno di mancati interventi in tal senso è una grave responsabilità del Governo”.