Petti di pollo Lidl, Essere Animali: “90% dei polli affetto da miopatia white striping” (Fonte immagine: dossier Essere Animali)

“Il 90% dei petti di pollo venduti nei supermercati a marchio Lidl in Italia è affetta da white striping, una malattia sintomo di scarso benessere animale e di bassa qualità”: è la denuncia che viene dal report “La malattia white striping nella carne di pollo” diffuso oggi dall’associazione Essere Animali, impegnata da un anno e mezzo, insieme ad altre organizzazioni europee, in una campagna per chiedere alla catena di supermercati maggiori tutele per i polli allevati nelle filiere dei suoi fornitori.

Il monitoraggio del petto di pollo Lidl

Essere Animali ha analizzato una serie di confezioni di petto di pollo, fra dicembre 2023 e gennaio 202, in 11 città sparse sul territorio nazionale da Torino a Bari. Sono stati visitati 38 punti vendita Lidl e in ciascuno sono state valutate le confezioni di petto di pollo a marchio Lidl da allevamento convenzionale, con un totale di 603 confezioni esaminate in tutta Italia.

Il risultato del monitoraggio è che il 90% delle confezioni di petto di pollo analizzate ha mostrato la presenza di white striping o strisce bianche. La carne è sicura da mangiare (di fatto si tratta di strisce di grasso) ma questo può avere un impatto sulla qualità nutrizionale del prodotto.

Si legge nel dossier: “Tutti i petti di pollo provengono da animali allevati in Italia e, dalle loro dimensioni, sembra chiaro che tutti i prodotti convenzionali venduti da Lidl a marchio proprio provengono da razze di pollo a crescita rapida. Nonostante le etichette riportino alcune indicazioni aggiuntive sulla presenza di luce naturale e arricchimenti ambientali, mancano completamente le informazioni su altri due elementi cruciali per poter garantire realmente ai polli una vita con minor sofferenza: maggiore disponibilità di spazio e utilizzo di razze a più lento accrescimento”.

Le definizioni riportate in etichetta rimandano a benessere animale. L’associazione ha infatti trovato indicazioni quali “prodotto certificato”, “filiera controllata”, “uso di luce naturale”, “arricchimenti ambientali per favorire comportamenti naturali”. Ma l’analisi di Essere Animali denuncia che nove campioni su 10 “presentano le striature bianche tipiche del white striping che corrono parallele alle fibre muscolari della carne”.

White striping nella carne di pollo, di cosa si tratta?

Di cosa stiamo parlando?

La vendita di carne di pollo è promossa come scelta alimentare salutare e negli anni è aumentata la domanda di carne di petto di pollo. Ogni anno in Italia, riporta il dossier di Essere Animali, vengono macellati oltre 500 milioni di polli da carne, di cui più del 90% cresciuti in allevamenti intensivi. Rispetto a 50 anni fa, spiegano gli animalisti, “i polli di oggi hanno un tasso di crescita più rapido del 400% e impiegano il 60% di tempo in meno a raggiungere il peso di macellazione”.

Il white striping è contrassegnato dalla presenza di striature bianche che corrono parallele alle fibre muscolari ed è una “miopatia muscolare” che si riscontra in una percentuale compresa fra il 50% e il 90% dei petti di pollo. Secondo alcuni studi risulta correlata all’aumento del tasso di crescita degli animali, del peso di macellazione e dell’elevata resa del petto. Colpisce dunque polli che appartengono alle razze a crescita rapida, quelli più usati negli allevamenti intensivi.

Non rimanda solo a un tema di benessere animale – “è sintomo evidente di profonda sofferenza nei polli sottoposti a crescita rapida”, si legge nel dossier – ma investe anche, denuncia Essere Animali, la qualità nutrizionale della carne, ne riduce il contenuto di proteine e aumenta quello dei grassi fino al 224% secondo alcuni studi. Porterebbe anche a una diminuzione delle proteine del 9% e un aumento del collagene del 10%.

Benessere animale, la richiesta di aderire allo European Chicken Commitment

Il dossier chiama in causa la difesa del benessere animale e chiede a Lidl di aderire allo allo European Chicken Commitment, una serie di criteri minimi di benessere animale, formulati per ridurre la sofferenza dei polli tramite l’adozione di politiche aziendali che affrontano le principali criticità di allevamento. Da quando è stata presentato, oltre 300 aziende europee hanno aderito e nel settore dei supermercati spicca ad esempio l’adesione di Lidl Francia.

Il benessere animale e i consumatori

È un tema che sta a cuore ai consumatori europei. Secondo un recente Eurobarometro, l’84% degli europei ritiene che il benessere degli animali d’allevamento dovrebbe essere tutelato meglio nel proprio Paese rispetto a quanto avviene oggi. Il 90% degli europei ritiene che le pratiche agricole e di allevamento debbano soddisfare i requisiti etici di base. Per quanto riguarda il fattore prezzo, più della metà degli intervistati (54%) si è anche dichiarato disponibile a pagare un prezzo maggiore per prodotti che arrivano da allevamenti migliori, riporta Essere Animali.

Secondo il dossier presentato oggi, seguire le regole dell’European Chicken Commitment comporterebbe un aumento dei costi di 0,29 euro al chilo rispetto a un pollo convenzionale, un rincaro del 18% nei costi di produzione che viene considerato “affrontabile” specialmente se la transizione riguarda tutta la filiera e non grava solo sulla produzione o sui consumatori.

Per Essere Animali il tavolo di negoziazione a livello europeo con Lidl finora non ha portato a risultati concreti. Afferma Brenda Ferretti, campaigns manager di Essere Animali: «I supermercati come Lidl affermano spesso di voler continuare a vendere carne di pollo proveniente da allevamenti intensivi per lasciare la scelta al consumatore. Tuttavia, come dimostra la nostra analisi, questi prodotti sono di qualità scadente e confermano ancora una volta la sofferenza a cui sono sottoposti gli animali negli allevamenti. Grazie ai grandi volumi che gestisce, un impegno da parte di Lidl a favore dei polli da carne ridurrebbe la sofferenza di milioni di animali. Per questo continuiamo a chiedere che la catena di supermercati si impegni a sottoscrivere lo European Chicken Commitment».


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)