In 50 anni in Europa è stata cementificata un’area agricola estesa come l’intera Ungheria, mentre la popolazione europea è sempre più dipendente dalle importazioni di prodotti agroalimentari. Senza proteggere il suolo sarà impossibile produrre cibo salutare, fermare la perdita di biodiversità, mitigare il riscaldamento globale, adattarsi ai cambiamenti climatici ed evitare disastri ambientali. Il suolo è una risorsa vitale, ma limitata e non rinnovabile. Servono un milione di firme per fermare il consumo di suolo, contrastarne il degrado e le contaminazioni: minacce che hanno effetti diretti sulla nostra vita, alimentazione e salute. È l’obiettivo dell’Iniziativa dei cittadini europei “People4soil”: una petizione per ottenere una legislazione specifica per tutelare il suolo a beneficio delle generazioni presenti e future. Legambiente, Acli, Coldiretti, Fai, Inu, Lipu, Slow Food e Wwf insieme a 400 associazioni europee si sono unite nella campagna #salvailsuolo per promuovere la raccolta firme, “presidiando” anche la XIV fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Fa’ la cosa giusta (10-12 marzo 2017). Si può firmare anche su www.salvailsuolo.it.

consumo di suolo“People4soil” è una rete libera e aperta di ong europee, istituti di ricerca, associazioni di agricoltori e gruppi ambientalisti che intende fare pressione sulle istituzioni europee affinché venga adottata una legislazione specifica in materia di protezione del suolo, che fissi principi e regole che gli Stati Membri devono rispettare. L’obiettivo è di far riconoscere all’Europa il suolo come un bene comune essenziale per la nostra vita e che assuma la sua gestione sostenibile come un impegno prioritario.

Al momento, il suolo non è soggetto a un insieme coerente di norme nell’Unione Europea: la proposta di direttiva quadro sul suolo è stata ritirata a maggio 2014 dopo 8 anni di blocco da parte di una minoranza di Stati Membri. Le politiche comunitarie esistenti in altri settori non sono sufficienti a garantire un adeguato livello di protezione per tutti i suoli in Europa. “People4soil” fa sapere che si hanno a disposizione 12 mesi per raccogliere il numero richiesto di dichiarazioni (1 milione in tutto con il numero minimo in almeno 7 Paesi). Un obiettivo importante per salvaguardare il futuro, la natura e la salute delle generazioni di oggi e di quelle future.

 

di Marianna Castelluccio


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