Patto anti-inflazione, Consumatori: servono osservatori territoriali sul carovita (Foto di Kevin Phillips da Pixabay)

Il patto anti-inflazione? Le associazioni dei consumatori continuano a interrogarsi per capire “la reale efficacia di tale accordo che, così come si sta delineando, sembra più una dichiarazione di intenti e, soprattutto, uno spot promozionale per Governo e aziende, che una reale misura di contrasto ai rincari”. Così qualche giorno fa Federconsumatori rilevando che ancora non sono chiari i contenuti delle misure previste dal trimestre anti-inflazione.

L’iniziativa del Governo, prevista per l’ultimo trimestre di quest’anno, ha ottenuto qualche giorno fa l’adesione dell’industria (che in origine si era sfilata) con una lettera di intenti nella quale ci sono impegni quali un’ampia informazione e la possibilità per le aziende, su base individuale, di “ sviluppare, limitatamente al periodo di riferimento ottobre/dicembre 2023, iniziative di politica commerciale tese a contrastare l’inflazione”.

 

Trimestre anti-inflazione, i Consumatori: quali impegni sono stati presi? (Foto di Squirrel_photos da Pixabay)

 

Federconsumatori: ancora lacunoso il patto anti-inflazione

Nel frattempo i rincari non si sono fermati – Federconsumatori stima in quasi 3 mila euro la stangata d’autunno fra scuola, caro bollette, rifiuti e riscaldamento. Così Federconsumatori, insieme alle associazioni che fanno parte del Comitato di allerta rapida sui prezzi, ha chiesto un incontro urgente ai vertici del CNCU, con la partecipazione di Mr. Prezzi e del Ministro, per discutere e proporre iniziative più efficaci per contrastare il carovita.

«Riteniamo necessario, in tal senso, realizzare la nostra proposta per un piano operativo, realmente in grado di aiutare i cittadini e contrastare i rincari – ha detto Michele Carrus, presidente Federconsumatori – Piano che prevede la costituzione di Osservatori territoriali, coordinati da Mr. Prezzi, in grado di rilevare rapidamente la dinamica dei prezzi al consumo su un paniere definito di beni e servizi, individuando il prezzo più basso praticato nei differenti canali di vendita, nel bacino di riferimento, e rendendolo noto ai consumatori, attraverso idonei mezzi pubblicitari e un’app dedicata».

Adoc: patto senza coinvolgimento dei Consumatori

Per l’Adoc il patto salva spesa “è una buona notizia” ma c’è preoccupazione per i rincari sui generi di largo consumo. La richiesta è dunque quella di un incontro urgente al Presidente del Consiglio nazionale dei consumatori e degli Utenti, Massimo Bitonci, per discutere insieme a tutte le associazioni dei Consumatori delle azioni di carattere strutturale per contrastare il carovita. Anche perché la situazione di emergenza non è fatto conclusa.

Il patto salva spesa non ha visto il coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori – ricorda l’Adoc – Non è chiara né la composizione del paniere né come aderiranno le singole aziende. Per favorire maggiore trasparenza sul mercato e contrastare comportamenti speculativi è necessario un monitoraggio a livello nazionale e territoriale con strumenti inclusivi ed efficienti come gli Osservatori territoriali, coordinati da “Mr. Prezzi”. Si tratta di interventi necessari affinché si arginino definitivamente i fenomeni speculativi e le furbizie”.

“Auspichiamo che questo patto non parta da una buona intenzione per poi diventare solo un intervento spot e “di marketing”. Le persone hanno bisogno di risposte concrete a quella che è diventata la vera emergenza”, conclude l’Adoc.

C’è da ricordare che sul patto anti-inflazione la posizione delle associazioni dei consumatori non è univoca. L’Unione Nazionale Consumatori ad esempio è molto critica verso una misura considerata fin dalla presentazione “un’operazione di marketing” priva di impegni concreti e di effetti reali. L’associazione si è chiesta anche qualche giorno fa quali siano gli impegni presi e se ci sia un elenco dettagliato di prodotti con l’obbligo per la filiera di ridurre i prezzi.


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